Da 20 anni il servizio Nez Rouge consente ai guidatori che hanno alzato troppo il gomito di essere riaccompagnati a casa da un volontario.
Dal 4 dicembre al giorno di Santo Stefano sono state riaccompagnate oltre 12’199 persone. Gli automobilisti che hanno bevuto un bicchiere di troppo o che non se la sono più sentita di guidare sono state 360 in meno rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, ha indicato la Fondazione Nez rouge, con sede a Delémont (Giura). I volontari all’opera in questa ventesima edizione sono stati 4’361, 180 in più di un anno fa. Complessivamente hanno effettuato 6’195 trasporti per un totale di 244’937 chilometri, poco meno del valore record registrato lo scorso anno. Come in passato, sono stati gli argoviesi, con 1’088 trasporti per 2’130 persone, a richiedere il maggior numero di interventi, seguiti da bernesi (1’011) e vodesi (438). Il Ticino è invece il cantone che ha dimostrato meno interesse per il servizio di Nez rouge: i viaggi sono stati solo 21 per un totale di 35 persone. Il Ticino si conferma così l’unica regione elvetica in cui i volontari (102) superano il numero delle persone accompagnate. La fondazione si aspetta un nuovo picco delle richieste per la notte di San Silvestro, quando in generale vengono effettuati un quarto dei trasporti di tutta l’operazione, che si concluderà il primo di gennaio. Il servizio è gratuito e le eventuali donazioni sono devolute ad associazioni non lucrative a scopo sociale. L’operazione Nez Rouge è nata in Canada nel 1984 su iniziativa di un professore universitario che lancia il motto “Chi guida non beve, chi beve non guida”. Al rientro da un soggiorno nel paese nordamericano, un medico giurassiano ha poi deciso di tentare l’iniziativa anche nella sua regione. L’associazione ha preso piede dando vita a una serie di sezioni cantonali (oggi sono 24).