Nei prossimi anni assisteremo a ulteriori cambiamenti sociali determinati da molte innovazioni tecnologiche, che avranno forti ripercussioni sul nostro modo di pensare, muoverci e comunicare. Sono stati fatti dell’investimenti giganteschi, per “migliorarci” sempre più la vita, e aumentare il profitto. Nello scenario attuale i problemi complessi come il sistema borsistico, il traffico aereo e spaziale, la medicina che farà sempre più uso delle nanotecnologie, la produzione industriale e agricola e gli algoritmi che regolano la gestione del web, non sarebbero più pensabili senza l’ausilio della tecnologia. Stiamo convivendo sempre più con delle macchine comandate da algoritmi, e senza volere fare il saputello, vorrei tentare di spiegare come questi cambiamenti avverranno senza che nessuna costituzione giuridica di qualsiasi nazionale, possa in qualche modo tutelarci, dato che con il nostro consenso o “I agree” noi consentiamo di agire indisturbato. Sostengo che l’iPhone non ci appartiene, dal momento in cui ci viene chiesto di accettare le condizioni di attivazioni (che nessuno legge), e grazie soprattutto ad una politica commerciale fatta di prezzi elevati e i relativi servizi a pagamento irrinunciabili. Oltre al mito dell’oggetto di culto, ottiene con i nostri dati dei ricavi mostruosi, che vende al miglior offerente che pagherà sotto forma di pubblicità. Stesso iter per FB, Amazon e Google. Niente di nuovo osservando il nostro servilismo.
È un esempio di come per molti profani l’informatica, pur consumandone e subendone giornalmente diverse dosi in forma patologica, e in genere il progresso scientifico appaiono come una regione nebulosa, da usare e subire senza capirla. Come se fosse un mondo separato, riservato a tecnici, esclusivi depositari di un misterioso sapere e di un lessico esoterico, senza essere coscienti del grande potere che invece è nelle nostre decisioni quotidiane. Con l’obiettivo di svelarne l’arcano, l’immagine della macchina che fronteggia l’uomo è soprattutto uno strumento che sfugge sempre più al nostro controllo, ma è nelle mani di chi detiene il potere non politico ma finanziario, e spesso servendosi della politica difende i propri affari. Gestendo così propri capitali e investimenti, mentre noi meno abbienti facciamo spesso debiti per comprare oggetti di cui non abbiamo veramente bisogno.
I due comandamenti supremi sono, per il ricco investi per fare del profitto, e per tutti noi, consuma e indebitati. Già oggi siamo confrontati con le macchine autonome, case intelligenti, protesi di nuova generazione, robotica per aumentare la produttività industriale, macchine in grado di sfornare pizze o qualsiasi oggetto.
L’era dei 5 g
Molte di queste tecnologie saranno possibili, grazie all’introduzione del sistema di connessione 5g nel 2020. L’ecosistema industriale dei sistemi radiomobili cellulari si è mosso in forte anticipo e in sincronia verso la realizzazione di una sofisticata piattaforma multiservizio che permette la diffusione dei servizi Internet alle persone e alle cose, sarà in uno stato talmente avanzato che invaderà l’intero mercato globale, infischiandosene sia della nostra privacy, che delle implicazioni giuridiche sulla sicurezza, in quanto non vi sono ancora sufficienti leggi che ci tutelino.
Il Wi-Fi e la telefonia mobile perderà ogni motivo di esistere. Tutti i servizi verranno offerti tramite 5G, con una unica rete globale all’interno della quale acquisteremo contenuti, numeri telefonici al pari dei contenuti. In questa orgia tecnologica non potevo omettere il tema dell’hackeraggio. Oggi siamo in grado di hackerare i computer ma, è in corso uno sviluppo di congegni che consentirà di prelevare i dati di ciò che succede all’interno del mio corpo e cervello e altri organismi viventi. Tramite Wearable, la tecnologia da indossare e che integra processori e sensori in quasi ogni oggetto di uso quotidiano: dagli indumenti alle scarpe, dai gioielli ai giocattoli, tutto può essere reso intelligente e connesso. Tutti questi device connessi alla Rete, producono una mole impressionante di dati dai quali è possibile scoprire molti aspetti della nostra vita. Una compagnia assicurativa potrebbe decidere di acquistare l’azienda che produce il nostro bracciale per il fitness e utilizzare i dati registrati per desumere quanto moto facciamo, se siamo a rischio e calcolarne il premio assicurativo. Dunque per hackerare un essere umano bastano tre cose. Una buona capacità di calcolo, una rete 5G e una grossa quantità di dati biometrici, per intenderci non sulle nostre transazioni di acquisti, viaggi, spostamenti e conversazioni.
Spie dei nostri desideri
I dati biometrici, che danno forma ai miei desideri e alle mie scelte potranno rilevare i nostri sentimenti, desideri e opinioni, realizzando un profilo esatto di chi siamo, e saranno nelle mani di chi su mandato dei suoi azionisti, deciderà o manipolerà le mie decisioni, gusti e preferenze in molti ambiti. Con lo sviluppo informatico dell’apprendimento automatico dell’intelligenza artificiale, i progressi nel campo della biologia e delle neuroscienze, si prospetta la capacità reale di questo scopo. Quando si uniranno queste due forze le macchine saranno in grado di hackerare gli esseri umani. La chiave probabilmente sarà il sensore biometrico che converte processi biologici in informazioni elettroniche, che ottenuta una sufficiente quantità di informazioni. Da pensatore critico, per scongiurare questo tecno-fascismo inviterei ad una riflessione sul pericolo di perdita di autodeterminazione e ad ‘una la spersonalizzazione completa di noi stessi diventando dei vessati della società.
La prospettiva che si presenta è quella del post-umano che si contamina con macchine e protesi. È importante capire che l’uso delle macchine in mano a poche aziende deve preoccupare. L’accettare ciecamente tutto questo potrebbe essere chiamata “meccanizzazione inversa”, ovvero l’avanzare dello sviluppo tecnologico come espressione di un concetto molto sbagliato. Nel futuro vedo “una produttività più voluminosa, intensificata da computer quasi onniscienti e una più ampia gamma di antibiotici e vaccinazioni, con un maggiore controllo sul nostro patrimonio genetico, con operazioni chirurgiche e trapianti più complessi, con un’estensione dell’automazione ad ogni forma di attività umana”.
Il progresso sarà vedere l’insieme e tutte le sue parti, non soltanto il nuovo splendente gadget il cui scopo è quello di renderci la vita personale più facile o più sexy, il che di per sé contribuisce a creare disimpegno politico e culturale. In primis saranno il cambiamento climatico e la devastazione ecologica che dovranno essere le priorità assolute, oltre le disperate disuguaglianze sociali, che sono anche figli dell’enorme sviluppo dell’accentramento e del controllo delle tecnologie. Noi siamo i responsabili dei confini, noi siamo loro.
Mario Pluchino