Salvini: vittoria per tutti gli Italiani! Pronta l’opposizione con raccolta firme per referendum abrogativo
Dopo una lunga notte in Parlamento, si è giunti all’approvazione definitiva dell’autonomia differenziata, ovvero la riforma fortemente voluta dalla Lega. La Camera è arrivata ad approvare in seconda votazione il disegno di legge sull’Autonomia con 172 sì, 99 voti contrari e 1 astenuto. Presentato dal Ministro per gli Affari Regionali, il leghista Calderoli, il ddl sull’Autonomia è legge.
Cosa è l’Autonomia differenziata
Con l’approvazione in Aula dell’Autonomia differenziata, lo Stato riconosce alle Regioni a statuto ordinario l’autonomia legislativa sulle materie di competenza concorrente e in tre casi di materie di competenza esclusiva dello Stato. Inoltre, le regioni possono anche trattenere il gettito fiscale, che non sarebbe più distribuito su base nazionale a seconda delle necessità collettive.
Le 23 materie legislazione comprendono i rapporti internazionali e con l’Unione europea, il commercio con l’estero, la tutela e sicurezza del lavoro, l’istruzione, le professioni, la ricerca scientifica e tecnologica, la tutela della salute, l’alimentazione, l’ordinamento sportivo, la protezione civile, il governo del territorio, i porti e gli aeroporti civili, le grandi reti di trasporto e di navigazione, la comunicazione, l’energia, la previdenza complementare e integrativa, il coordinamento della finanza pubblica e del sistema tributario, la cultura e l’ambiente, le casse di risparmio e gli enti di credito fondiario e agrario a carattere regionale. Ciò significa che in queste materie sarà possibile il trasferimento di funzioni dallo Stato alle Regioni, ma quattordici di queste materie saranno definite dai Lep, Livelli Essenziali di Prestazione, che devono essere assicurati a tutti i cittadini indipendentemente dalla regione di residenza.
Lep: la criticità dei Livelli Essenziali di Prestazione
Molti economisti e sociologi hanno fortemente criticato il ddl Calderoli, in modo particolare per gli effetti sociali estremamente negativi che porteranno necessariamente ad aumentare le disuguaglianze a livello inter-regionale e spaccare in due il Paese e soprattutto potrebbe assicurare molti più finanziamenti alle regioni del Nord, che già dispongono di maggiori risorse rispetto a quelle del Sud.
I Lep, in base alla Costituzione, devono essere garantiti a tutte le regioni perché tutelano i “diritti civili e sociali” di cittadine e cittadini, secondo questo disegno di legge possono essere richiesti prima che il Governo possa stabilirne l’effettiva entità, distribuendo così i finanziamenti in base alla spesa storica della regione. In questo modo, si assicurerebbero maggiori finanziamenti alle regioni del Nord, in quanto hanno più risorse e una spesa storica più alta, e meno a quelle del Sud, dove ci sono meno risorse e quindi una spesa storica più bassa. In questo modo, si accentuerebbero ancora di più le disuguaglianze tra i due poli del Paese.
Un successo per la Lega: vittoria per gli italiani!
Con l’approvazione definitiva della riforma sull’Autonomia differenziata la Lega festeggia “il coronamento di anni e anni di battaglie politiche” grazie a questo voto “che scrive una pagina di storia per tutto il Paese”, è la dichiarazione a caldo lo stesso ministro Calderoli. Si tratta di una “vittoria di tutti gli italiani”, annuncia trionfante Matteo Salvini, per il quale ci sarà un’“Italia più efficiente e più moderna, con meno sprechi e più servizi a tutti i cittadini, da Nord a Sud”.
“Ce l’abbiamo fatta”, sottolinea il capogruppo della Lega alla Camera, Riccardo Molinari. In quella che lui considera una “giornata storica” per il Carroccio, il presidente dei deputati leghisti ha ringraziato Giorgia Meloni che “ha rispettato l’accordo di maggioranza”, ma anche i partiti alleati del centrodestra e i parlamentari della Lega, come Umberto Bossi e Roberto Maroni, oltre al ministro Calderoli e a “Matteo Salvini, un segretario che ci porta a questo risultato”.
“Più autonomia, più coesione, più sussidiarietà. Ecco i tre cardini del disegno di legge sull’autonomia differenziata approvato alla Camera. Un passo avanti per costruire un’Italia più forte e più giusta, superare le differenze che esistono oggi tra i diversi territori della nazione e garantire gli stessi livelli qualitativi e quantitativi delle prestazioni sull’intero territorio. Avanti così, nel rispetto degli impegni presi con i cittadini”. È il commento della premier Meloni dopo l’approvazione definitiva del Parlamento alla legge sull’Autonomia.
Opposizioni: legge Spacca-Italia!
Se c’è un merito del ddl sull’Autonomia è quello ci ricompattare le opposizioni che non sono assolutamente d’accordo alla legge appena approvata. Per la segretaria del Pd Elly Schlein viene sancita l’esistenza di “cittadine e cittadini di serie A e di serie B a seconda della Regione in cui nascono. Non si è mai vista una sedicente patriota spaccare in due il Paese con questa autonomia differenziata fatta senza un euro” e suggerisce al partito della Premier di cambiare la denominazione in “Brandelli d’Italia o Fratelli di mezza Italia”.
“Spaccano l’Italia col favore delle tenebre”, dice il leader del M5s Conte, riferendosi al voto nella seduta fiume notturna voluta dal centrodestra. Conte afferma che si tratta di una “legge Spacca-Italia, che condanna il Sud e le aree più in difficoltà del Paese al peggioramento delle proprie condizioni riguardanti la sanità, l’istruzione, i trasporti”. “Continueremo a contrastarli in tutti i modi: in Parlamento e nelle piazze”, ha concluso il presidente del Movimento 5 Stelle.
Raccolta di firme per Referendum abrogativo
Se è vero che l’approvazione del ddl sull’Autonomia differenziata per la maggioranza è una vittoria, è anche vero che deve prepararsi ad una nuova battaglia da parte delle opposizione che in questo argomento trovano campo comune e si compattano. Il nuovo fronte di battaglia è fuori dal Parlamento con le principali forze di minoranza ormai compatte nel dare il via alla raccolta firme per un referendum abrogativo, a cui si uniscono anche le forze di opposizione minori come Azione, Più Europa, Verdi e Sinistra Italiana. Così si fa largo l’ipotesi referendaria, esortando anche il governo a rendere finalmente accessibile la piattaforma per la raccolta firme digitali prevista dalla legge. Anche l’associazione “La via maestra”, che riunisce oltre 100 organizzazioni, tra cui anche la Cgil, ha annunciato la raccolta delle firme. “L’approvazione in via definitiva dell’autonomia differenziata alla Camera, in combinato disposto con il premierato, è una ferita profonda per la democrazia. In questo modo si ledono i diritti delle cittadine e dei cittadini, si compromette l’unità del Paese, si attacca la Costituzione nata dalla Resistenza antifascista”. È quanto si legge in una nota de ‘La Via Maestra’ che, continua nella nota, ricordando di aver portato “centinaia di migliaia di persone in piazza il 7 ottobre del 2023 a Roma e lo scorso 25 maggio a Napoli”, già chiama “alla mobilitazione cittadine e cittadini di tutte le Regioni contro la legge approvata e auspica che si formi un ampio comitato promotore per la raccolta di firme che porti al referendum per l’abrogazione della legge Calderoli”.
Redazione La Pagina