Andare in pensione a 66 anni e la 13a mensilità in più per i pensionati, ecco cosa c’è in ballo il prossimo 3 marzo in Svizzera
Sono due le iniziative popolari in oggetto di votazione il prossimo 3 marzo, una riguarda l’aggiunta di una 13a mensilità AVS per i pensionati ed è lanciata dall’Unione sindacale svizzera, mentre l’altra, di Giovani Liberali riguarda la possibilità di portare l’età di pensionamento a 66 anni. Vediamo di cosa si tratta e quali sono le intenzioni di voto della popolazione svizzera.
“Vivere meglio la pensione”
L’iniziativa popolare lanciata dall’Unione sindacale Svizzera è moto semplice, si chiede di aumentare di una mensilità la pensione, che passerebbe da 12 a 13 mensilità AVS, per tutti i percettori di pensione nella Confederazione.
I promotori dell’iniziativa reputano ormai necessario venire incontro ai pensionati svizzeri che, secondo il Governo, riceverebbero la media di 1.800 franchi al mese di pensione, che risulta essere molto bassa alla luce dell’attuale situazione economica svizzera pressata dall’inflazione, dall’aumento degli affitti e dei premi dell’assicurazione. In questo modo i pensionati perderebbero sempre di più il loro potere d’acquisto che potrebbe essere rafforzato proprio attraverso l’AVS. Il progetto di legge è sostenuto dal Ps, dai Verdi e da alcune sezioni cantonali dell’UDC della Svizzera occidentale, che in questo modo si isola dall’UDC nazionale che invece è contraria. Contrari anche i Verdi liberali, il Partito di Centro e il PLR. Inoltre, l’iniziativa è altresì respinta dal Consiglio federale e dalle organizzazioni economiche.
“Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile”
L’iniziativa popolare lanciata da Giovane Alleanza Libera, conosciuta anche come “iniziativa sulle pensioni”, è volta a chiedere un aumento dell’età pensionabile a 66 anni sia per i lavoratori che le lavoratrici (che ultimamente è stata alzata a 65 anni), seguendo le aspettative di vita. Secondo i promotori dell’iniziativa, se l’aspettativa di vita aumenta di un mese di conseguenza anche l’età pensionabile dovrebbe aumentare di 0,8 mesi. Cioè, come aumenta l’aspettativa di vita, così l’età pensionabile non può rimanere fissa. Questo comporta, infatti, un problema economico per l’AVS e proprio attraverso l’aumento dell’età pensionabile si ridurrebbero di circa 2 miliardi di franchi all’anno le spese che gravano sull’AVS. Con i Giovani Liberali, l’iniziativa è promossa anche dal PLR e dall’UDC; mentre non è supportata da Verdi liberali, Verdi, Ps, e Partito di centro. L’iniziativa è anche respinta dal Consiglio federale.
Secondo gli oppositori, infatti, l’iniziativa in questione “antisociale” e “inadatta a riformare la previdenza per la vecchiaia”, andrebbe a penalizzare le persone con i redditi più bassi che si troverebbero costretti a lavorare più a lungo, mentre chi ha un reddito più alto potrebbe anche scegliere di andare in pensione prima, agevolato anche dal fatto di avere i mezzi per altre forme di risparmio private. L’aumento dell’età pensionabile, inoltre, aumenterebbe anche la disoccupazione per quelle persone che in età più matura hanno difficoltà a trovare un’occupazione e quindi graverebbero maggiormente sull’assistenza sociale e le prestazioni temporanee.
Il Consiglio federale sostiene inoltre che collegare l’età pensionabile all’aspettativa di vita non tiene conto «né della situazione socio-politica né di quella del mercato del lavoro» delle persone.
Previsioni e sondaggi
Secondo gli ultimi studi e sondaggi sulle due iniziative popolari riguardanti la questione delle pensioni, l’elettorato svizzero si potrebbe pronunciare con una approvazione netta dell’iniziativa lanciata dall’Unione sindacale, cioè quella inerente alla 13a mensilità; mentre invece risulterebbe contrario all’iniziativa lanciata dai Giovani Liberali, sull’aumento dell’età pensionabile.
Le percentuali sarebbero chiare, gli utenti svizzeri – raggiunti telefonicamente dall’istituto di ricerca gfs.bern o attraverso un sondaggio online – che hanno partecipato all’indagine, hanno risposto positivamente all’iniziativa “Vivere meglio la pensione” per il 61%, mentre solo il 31% sarebbe contrario all’iniziativa. Un esiguo 3%, invece, risulta indeciso. Diverso il risultato del sondaggio che ha riguardato l’iniziativa popolare “Per una previdenza vecchiaia sicura e sostenibile” promossa dai giovani PLR. Secondo i dati raccolti, infatti, i favorevoli all’iniziativa sarebbero il 41% degli interrogati, mentre i contrari il 53%. Anche in questo caso gli indecisi erano una bassa percentuale (solo il 36%), per cui, secondo i dati raccolti questa iniziativa sarebbe respinta. Il sondaggio si è tenuto nel mese di gennaio scorso e ha coinvolto telefonicamente e online 19’490 persone.
Redazione La Pagina