L’iniziativa popolare promossa dai sindacati per aumentare le rendite AVS è troppo costosa per i borghesi. L’ultima parola spetterà al popolo nel 2016
L’Unione sindacale svizzera (USS) e la sinistra desiderano ridurre la povertà tra i pensionati potenziando le future rendite vecchiaia del 10%: un aumento mensile di 200 franchi per le persone singole e di 350 franchi per i coniugi. Dopo cinque ore di dibattito al Nazionale l’iniziativa AVSPlus è stata bocciata con 131 contrari contro 49 favorevoli. Con il “no” all’iniziativa il Nazionale si è allineato agli Stati e al Consiglio federale, che hanno mostrato anche loro il pollice verso. Il Governo punta sul progetto di riforma “Previdenza vecchiaia 2020”, che affronta il finanziamento del 1° e 2° pilastro nel suo insieme ed è stata già adottata dal Consiglio degli Stati durante la scorsa sessione estiva.
Il voto ha evidenziato una netta spaccatura della Camera del popolo. Per il blocco dei partiti borghesi l’iniziativa non è lo strumento adeguato per aiutare i pensionati in difficoltà e potrebbe avere effetti controproducenti. Con un constante aumento dei costi AVS da 4 miliardi a 5.5 miliardi annui, nel 2030 al primo pilastro mancherebbero 13 miliardi di franchi. Dunque per aumentare i redditi non ci sono i mezzi. D’altronde l’AVS è già indebitata e la società invecchia costantemente. Per l’UDC “l’iniziativa è asociale e insensata”, per il PPD “peggiorerebbe la situazione dei pensionati a beneficio delle prestazioni complementari (PC), che sarebbero tagliate per finanziare l’AVS e in confronto alle rendite AVS sono esentate fiscalmente” e per il PLR “la priorità politica è stabilizzare l’intero sistema e consolidandolo finanziariamente per garantirne la sostenibilità”.
Socialisti e Verdi difendono l’iniziativa, poiché “l’AVS sta finanziariamente bene grazie alla crescita degli impieghi e dei salari in continuo aumento”. Finanziare il 10% delle rendite AVS costerebbe alle imprese e agli impiegati lo 0.4% di contributi, un aumento condivisibile dopo 40 anni di stallo. L’iniziativa andrà in votazione popolare nel 2016 ma quest’oggetto è un esempio di come la svolta a destra del Nazionale abbia portato cambiamenti. La sinistra ha fatto conoscenza con i nuovi rapporti di forza al Nazionale già nella prima sessione e soprattutto sul dibattito AVSPlus. “Si è stabilita una nuova cultura senza tabù”, ha sentenziato Susanne Leutenegger Oberholzer (PS), “dove si è pronti a dichiarare ‘viziati’ i retributori AVS.”. Anche il lavoro tra i partner sociali, imprenditori e sindacati, è più complesso, secondo Corrado Pardini (PS): ”Gli imprenditori si sono avvicinati all’UDC e la sostengo a far passare i loro dossier.” A spegnere il fuoco ci pensano i partiti di centro. Nel 75% dei dossier il PLR sarebbe orientato verso il centro e non verso la destra borghese e le temute alleanze saranno solo eccezioni. Il PLR è un partito responsabile e gioca un ruolo importante come forza ragionevole.
Gaetano Scopelliti