Finisce il sogno mondiale dell’Italia femminile di calcio. I quarti di finale contro le olandesi, campionesse europee in carica, sono stato un ostacolo troppo alto da superare. Peccato, ma termina a testa alta l’avventura mondiale dell’Italia di Milena Bertolini, a un passo dalla semifinale. Positiva anche la missione che le azzurre si erano prefisse. Il risultato è arrivato oltre le aspettative, con prestazioni incoraggianti per dare ulteriori impulsi al movimento calcistico femminile che ha bisogno di crescere ancora. L’Olanda resta di un altro pianeta, ma le azzurre hanno tenuto per tutto il primo tempo finito 0-0, sfiorando anche il gol. Era solo un’illusione, per poi crollare nella ripresa non appena le avversarie hanno alzato il ritmo, al quale le azzurre non sono abituate, schiacciando l’Italia costantemente nella loro metà campo con un calcio veloce e sovrastandole fisicamente, più atletiche e centimetri e facendo valere anche la superiorità tecnica. Sono bastati due gol di testa nati su punizioni per legittimare una vittoria meritata. Le azzurre sono calate sotto l’aspetto psico-fisico forse per le troppe energie spese fin lì in tutto il torneo e non hanno retto fisicamente agli sforzi. Neanche lo spirito di gruppo è bastato a contenere l’Olanda e il muro italiano questa volta non ha retto. Le ragazze azzurre meritano però gli applausi e la stima degli italiani, per l’impegno e l’orgoglio messo in campo, che hanno regalato tante emozioni facendo sognare i tifosi azzurri, al momento non certo deliziati dai colleghi delle Nazionali maschili. È dall’aspetto positivo di avere giocato a lungo alla pari contro l’Olanda che l’Italia femminile dovrà ripartire. “È un punto di partenza per tutto il movimento. Ogni sconfitta insegna qualcosa, il Mondiale ci ha fatto vedere tante cose belle e dobbiamo essere positive, da qui in avanti il calcio femminile sarà diverso in Italia“ ha tracciato il bilancio dell’esperienza francese la c.t. Bertolini nell’intervista del dopo partita rincuorando le sue giocatrici in lacrime. Poi ha mandato un messaggio chiaro a chi ha compiti decisionali, di impegnarsi a dare tutte le opportunità al calcio femminile per diventare professionistico, investendo sull’esempio di altri paesi. La traccia lasciata in Francia non si deve sperperare, ma valorizzare al massimo. Le ragazze della Bertolini se lo meritano, perché hanno risollevato il calcio femminile da 20 anni bui e reclamano la parità di genere.
G.S.
foto: Ansa