E’ accaduto a Milano dopo una serata trascorsa in casa con amici
Ci sono cani che sembrano uomini e uomini che sono cani. Quante volte è successo che un cane si sia dimostrato all’altezza della sua fedeltà al padrone, salvandolo da pericoli e dalla morte sicura. Le cronache sono piene di notizie di cani che si buttano in acqua per salvare il padrone o anche persone estranee dall’annegamento. Non accade solo nei film, accade nella realtà, anche se spesso fatti di questo genere non fanno notizia e restano confinate nei ricordi privati op della cerchia delle persone che hanno assistito ai fatti. Accade più spesso, invece, che padroni con pochi scrupoli abbandonino animali che fino ad allora hanno allietato la loro esistenza; ci sono uomini che trattano male i loro animali, rompono loro le ossa e li lasciano in agonia. Se esiste una legge che vieta e punisce i maltrattamenti degli animali, vuol dire che se ne sono viste di cotte e di crude che hanno provocato, appunto, l’esame di una legge.
Se il filosofo inglese Thomas Hobbes ha coniato la famosa espressione “Homo homini lupus”, se gli uomini nel corso della storia si sono comportati con i suoi simili come un lupo si comporta con la pecora, un motivo c’è e un recente fatto di cronaca ce lo conferma senza possibilità di equivoci. Il socio e “inventore” del marchio “Baci&Abbracci”, tale Roberto Maria Adago, di 44 anni, con i cani-cani e soprattutto con i lupi ha qualcosa in comune. Mercoledì della settimana scorsa ha aggredito un suo conoscente. Fin qui, nulla di tanto strano, di aggressioni ce ne sono tante, una in più, una in meno non costituisce notizia. Il fatto è che oltre che aggredirlo, gli ha dato un morso al naso, strappandoglielo con i denti e sputandoglielo per terra. Un lupo non avrebbe saputo fare di meglio. A giudicare dalle scarse notizie di cronaca, i motivi dell’aggressione e del morso erano oltretutto banali. L’inventore di Baci&Abbracci (e che abbracci!) avrebbe passato la serata con due amici e il malcapitato conoscente, che non è comunque uno stinco di santo in quanto è un pluripregiudicato. Costui, secondo la ricostruzione della polizia, avrebbe lasciato l’abitazione di Roberto Adago prendendogli l’i-phone, scatenando l’ira funesta di quest’ultimo che in un eccesso di rabbia gli ha morso il naso strappandoglielo. Qualcuno potrebbe dire: capita. Sì, è vero, ma a Roberto Adago capita troppo spesso.
Nel febbraio del 2010 Adago fu fermato dai carabinieri per resistenza a pubblico ufficiale insieme ad altre tre giovani in seguito ad una rissa scoppiata in un locale famoso a Milano. Nel 1994 a Formentera l’allora ventiseienne Adago finì addirittura in carcere per aver scatenato una rivolta di cittadini contro i vigili urbani che stavano multando e rimuovendo le auto in divieto di sosta. Li aizzò come cani contro la lepre al punto che se i vigili non fuggivano se la sarebbero vista male. Infine, ma non crediamo sia l’ultima delle sue prodezze, lo scorso agosto, sempre a Formentera, in un ristorante aggredì e morse (di nuovo) l’ex calciatore Bobo Vieri, il quale, per fortuna, se la cavò con appena qualche livido. Volete scommettere che l’inventore di “Baci&Abbracci” oltre che mordere abbaia anche?