La Juve supera anche l’ostacolo derby, risponde il Napoli, reagisce l’Inter, classifica corta in zona Europa, poco movimento in zona retrocessione
Solito epilogo per la Juventus anche nel derby contro il Torino: massimo risultato con il minimo sforzo. La squadra di Allegri vince con un gol di Cristiano Ronaldo su rigore, un gol storico, raggiunta quota 5000 dei bianconeri in Serie A. Obiettivamente il Torino avrebbe meritato il pareggio ed è stato condannato da un episodio: uno sciagurato retropassaggio dell’attaccante granata Zaza, nel suo intento di difendere, ha portato al fallo da rigore del portiere su Mandzukic. Tutto sommato è stato un derby equilibrato, molto agonismo fisico, con il Torino mai domo e capace di una interpretazione difensiva eccellente contro la squadra più forte del campionato. In area granata la Juventus non ha dominato, non ha proposto una manovra d’attacco fluida perché i giocatori di qualità in fase di palleggio e possesso hanno sbagliato molto, intimoriti dall’agonismo e dal pressing esasperato del Torino, che con questo atteggiamento può puntare all’Europa. La tattica granata (difesa e contropiede) sembra l’unica via per arrivare alla vittoria contro la Juventus, se si mantiene il livello fino alla fine. Ma contro i bianconeri gli attacchi fanno molta fatica e se il risultato resta sul pari, la Juventus è brava a vincere giocando bene sui dettagli, dai quali nasce sempre il gol decisivo. È una Juventus che quando non sfrutta tutto il suo potenziale, diventa normale e subisce l’avversario che gioca un calcio di sostanza, mostra qualche segno di stanchezza nelle ultime gare, non è imbattibile in Europa, ma la sua serie da record in Italia continua garantita dalla solidità della sua difesa.
Il Napoli trema a Cagliari, ma all’ultimo assalto con un gol su punizione di Milik vince una gara complicatissima e resiste alla Juventus. Il distacco resta invariato a -8 e appuntamento al prossimo turno per sperare di ridurlo. La squadra di Ancelotti era reduce dall’eliminazione dalla Champions League e il tecnico per evitare cali piscologici ha fatto ampio turnover lasciando Albiol, Hamsik, Callejon, Mertens e Insigne in panchina. L’atteggiamento non cambia, il Napoli fa la partita, ma il Cagliari è ordinato e pericoloso in contropiede, dove non è efficiente e sciupa due occasioni. I sardi non tengono il ritmo alto fino al termine e il Napoli rivoluzionato da Ancelotti, dentro i tre attaccanti, con la fiducia nei propri mezzi e la determinazione piegano la resistenza dei sardi. Superata la delusione di Liverpool, il Napoli continua credere nello scudetto. L’Inter veniva dalla cocente eliminazione dalla Champions League e contro l’Udinese ha pesato sul piano psicologico. Come la Juventus ha vinto grazie a un rigore trasformato dal suo giocatore di punta Icardi, ma i nerazzurri non hanno convinto nella prestazione e per vincere ha sofferto a lungo, senza trovare le soluzione adatte nella manovra d’attacco. Alla prima del nuovo d.s. Beppe Marotta, l’Inter si rialza reagisce bene, ma oltre ad essere Icardi dipendente, Spalletti non ha avuto indicazioni positive dalla squadra per allontanare i fantasmi di essere sotto esame.
L’Atalanta continua a scalare la classifica e la Lazio apre la crisi. La sfida per l’Europa premia i nerazzurri di Gasperini che massimalizzano il gol di Zapata dopo meno di un minuto e si avvicina alla zona Champions League. Ai laziali resta l’amaro in bocca per una gara propositiva che non ha dato i suoi frutti nel risultato per mancanza di grandi occasioni. Infine la beffa del gol annullato dalla Var ad Acerbi nel recupero. In una gara piuttosto equilibrata, l’atteggiamento dell’Atalanta, che lascia campo alla Lazio, affidandosi alle ripartenze, ha premiato i bergamaschi che sono rinati. Il turno ha proposto diversi incontri tra squadre che sognano l’Europa e che lottano per salvezza. La Roma batte immeritamente il Genoa e fa respirare Di Francesco. La situazione della Roma resta però complicata, la crisi è lungi dall’essere scacciata. Nella gara contro il Genoa, molti ancora gli errori e una squadra insicura e spaesata. L’orgoglio ha consentito di ribaltare un Genoa che avrebbe meritato il pari, ma il clima resta teso. La Fiorentina scaccia l’angoscia della vittoria e in rimonta batte l’Empoli, squadra in saluta con il nuovo tecnico Iachini, al quale non basta una prestazione leggermente migliore per prendere punti a Firenze. Pioli evita per ora discussioni sulla qualità di una squadra che ha giovani di talento, ma che non rendono al massimo e resta attaccato al treno dell’Europa. In questa lotta c’è anche la Sampdoria, che vince sul campo del Parma con una prestazione brillante e convincente. Due gol per tempo con Caprari e l’eterno Quagliarella bastano per battere un Parma troppo remissivo e concentrato solo su un gioco passivo e difensivo, che non pagato contro un avversario superiore in tutte le zone del campo. Sogna l’Europa anche il Sassuolo vincente a Frosinone. Gli emiliani faticano a lungo per trovare le soluzioni per superare il muro dei laziali. Protagonista della vittoria Berardi, assist e gol decisivo. Il Sassuolo sale a 24 punti e si rilancia, il Frosinone resta fermo a 8 punti, -5 dalla salvezza. L’unico scontro diretto finisce 0-0 tra Spal e Chievo. Le squadre hanno avuto entrambe le occasioni di decidere la gara a proprio favore, ma il pari giusto serve poco. Il Chievo è in salute, intenzionato a non arrendersi, ma continua a non trovare la vittoria, come la Spal che non vince da sette turni.
G.S.
foto: Ansa