Ai ballottaggi delle amministrative parziali che interessavano circa cinque milioni di elettori, il centrosinistra l’ha fatta da padrone: ha vinto sia nei capoluoghi dove ha governato (Ancona, Avellino, Barletta, Lodi e Siena), che nei sei capoluoghi dove ha governato il centrodestra (Roma, Brescia, Iglesias, Imperia, Treviso e Viterbo).
Particolarmente importante è stata la vittoria di Ignazio Marino a Roma, dove ha vinto con il 63,9% contro il 36,1% di Alemanno. Quest’ultimo partiva da uno svantaggio di 12 punti ed è arrivato con uno di 28 punti. Non c’è stata storia. Alemanno ha riconosciuto la sconfitta e con quel divario non poteva fare altrimenti. A Brescia il candidato del centrodestra partiva con un vantaggio di alcuni punti sul candidato del centrosinistra e poi ha perso. E’ caduta anche la roccaforte della Lega, Treviso, con un Gentilini in formato ridotto rispetto ai suoi anni d’oro.
Il dato definitivo sull’affluenza è stato del 48%, 11 punti in meno rispetto al primo turno quando già la partecipazione era calata di parecchio. A Roma ha votato solo il 44,93”.
Il dato politico è che con la vittoria del centrosinistra e del Pd in particolare si rafforza la politica delle larghe intese a svantaggio del Pdl.