Continuano le proteste di cittadini di tutti gli USA contro gli omicidi per razzismo
“La morte di Freddie Gray è stato un omicidio, abbiamo indizi fondati per chiedere l’apertura di un processo” nei confronti dei sei agenti presenti nel corso dell’arresto. Lo ha detto il procuratore del Marylan, Marilyn Mosby, che sta indagando sul caso del 25enne Freddie Gray morto il 19 aprile a Baltimora, dopo essere stato arrestato il 12 aprile ed essere stato portato in ospedale tre ore dopo il fermo della polizia con gravi lesioni alla spina dorsale. Il procuratore così ha formalmente presentato le accuse di omicidio contro alcuni degli agenti e nel frattempo sono scattati gli ordini di arresto anche se Mosby ha detto di non poter dire se i poliziotti siano già in carcere. Nel dettaglio: il poliziotto che guidava il furgone è accusato di omicidio volontario. Altri tre di omicidio colposo. Altri due agenti per diversi capi di accusa compresa aggressione.
Secondo Mosby gli agenti hanno condotto un arresto illegale perché l’arma trovata nelle mani del 25enne non era un coltello a serramanico, ma un coltellino che poteva essere legalmente detenuto per le leggi del Maryland. Tra le accuse nei loro confronti compaiono anche quelle di cattiva condotta e aggressione. Mosby ha inoltre sostenuto che le accuse nei confronti dei sei agenti non devono essere generalizzate, difendendo il lavoro del Dipartimento di polizia della città. Poi il procuratore ha parlato ai cittadini che nei giorni scorsi hanno protestato per le strade di Baltimora chiedendo di continuare le manifestazioni in modo pacifico. Mosby ha poi fatto un appello ai manifestanti. “Alle persone di Baltimora e ai manifestanti negli Stati Uniti. Ho sentito che sostenete che senza giustizia non ci possa essere pace. La vostra pace è sinceramente richiesta mentre io lavoro per dare giustizia a questo giovane ragazzo”.
Più equilibrio nella giustizia sulle questioni razziali, più energia nell’affrontare quella che resta una macchia, “qualcosa di sbagliato” nella società americana. Lo ha chiesto Hillary Clinton, candidato democratico alla presidenza in un discorso tenutolo scorso giovedì in uno dei templi del sapere Usa, la Columbia University di New York.
“Da Ferguson a Staten Island e Baltimora, lo schema ormai è chiaro e innegabile – ha detto la Clinton – dobbiamo affrontare alcune dure verità sulla razza e la giustizia in America”. “C’è qualcosa che non va quando un giovane nero su tre a Baltimora non può trovare lavoro. C’è qualcosa di sbagliato quando viene meno la fiducia fra le autorità giudiziarie e di polizia e le comunità che servono, come è accaduto in tante nostre comunità”. Clinton ha poi lanciato una proposta che sembra già parte di un programma politico per le elezioni presidenziali del 2016: “Dobbiamo fare in modo che ogni dipartimento di polizia nel nostro paese abbia telecamere incorporate, per registrare le interazioni fra gli agenti e i sospetti. Questo migliorerà la trasparenza e la responsabilità. Aiuterà a proteggere chi è nel giusto su entrambi i fronti”.
Migliaia di persone hanno manifestato pacificamente nelle strade di Baltimora, di New York e altre città americane per chiedere giustizia dopo la morte di Freddie Gray, giovane nero morto dopo un interrogatorio della polizia a seguito di fratture alle vertebre cervicali. I cortei si sono svolti senza incidenti di rilievo, ridando dignità alle proteste contro la discriminazione razziale dopo i violenti disordini e saccheggi del 27 aprile, che hanno portato alla dichiarazione del coprifuoco notturno in città. “Non abbiamo sentito niente dalla polizia, tranne che siamo malviventi, non abbiamo sentito niente dal governatore, tranne che siamo malviventi: cos’altro abbiamo sentito?” “Oggi mentre siamo qui, davanti a quello che dovrebbe essere l’edificio del popolo, chiediamo giustizia per Freddie Gray, chiediamo i risultati dell’inchiesta”. L’obiettivo, come spiega lo studente Jovonté Taylor, è proprio chiedere un cambiamento e distinguersi dai violenti: “Questo dimostra davvero che possiamo riunirci ed essere l’avanguardia di qualcosa di positivo: vogliamo vedere un cambiamento e vogliamo vederlo nel modo giusto, e che sia in una buona luce”.
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