Ecco Barbie come mai l’avevamo vista!
Se c’è una figura femminile simbolo è senza dubbio la Barbie, la bellissima e fashion bambola adorata da tutte le bambine del mondo. La Barbie, la bambola per eccellenza, è stata compagna di giochi di tante bambine e dal 1959 ha conquistato un posto d’onore tra i giochi per bambini di tutto il mondo. Negli anni la Barbie si è evoluta, ha cambiato trucco, capelli, abbigliamento, ma ha sempre mantenuto una certa silhouette spesso criticata a causa delle proporzioni un po’ poco rappresentative della realtà e troppo legate a canoni di bellezza eccessivamene magri contribuendo a diffondere messaggi errati. Così, dopo ben 57 anni, Barbie cambia e diventa più “umana”! La Mattel, il marchio di giocattoli che ha lanciato tanti giochi di successo, ha deciso di abbandonare le misure troppo rigide della Barbie affacciandosi ad una varietà più realistica: una vera e propria rivoluzione che vede la Barbie finalmente nelle forme più varie e più aderenti alle reali misure femminili, dalla Barbie ‘petit’ (minuta), ‘tall’ (alta) e ‘curvy’ (formosa), e con taglie diverse. Alla varietà delle forme corrisponderà anche una varietà di modelli di capelli e acconciature, abbigliamento e stile oltre che colore di pelle. “Siamo convinti di avere la responsabilità nei confronti di ragazze e genitori di riflettere una visione più ampia della bellezza”, ha spiegato Evelyn Mazzocco, vice presidente e global manager di Barbie. Mentre il chief operating officer Richard Dickson ha precisato: “Barbie riflette il mondo che le ragazze vedono intorno a loro”. Le nuove Barbie faranno la loro prima apparizione in scena a partire dal 1 marzo e sono pronte ben 33 nuove versioni della bambola più famosa della Mattel.
Il viaggio in Svizzera che ispirò la Barbie
Nel 1936 Ruth Mosko si trasferì a Los Angeles. Qui, nel 1945, con il suo fidanzato Elliot Handler ed l’amico Harold Mattson fondava la Mattel, una società destinata a diventare un colosso del mondo dei giocattoli. “Mattel” deriva appunto dalla fusione dei nomi “Mattson” ed “Elliot”. Ma il colpo di genio arrivò a Ruth quando si accorse che sua figlia Barbara preferiva giocare con immagini di attrici ritagliate da riviste, piuttosto che con le classiche bambole. Così Ruth cominciò ad immaginare una bambola con il corpo di una donna adulta con cui le bambine avrebbero potuto giocare a “fare le grandi”. Fu nel 1956 che durante un viaggio in Svizzera, Ruth vide in un negozio la bambola “Bild Lilli”, molto simile alla bambola immaginata da Ruth, che ne comprò alcune e le portò in America, per analizzarele, rielaborarle e immetterle nel mercato. Il 9 Marzo 1959 nacque Barbie, così chiamata in onore della figlia di Ruth: la bambola debuttò ufficialmente sul mercato americano in occasione della fiera del giocattolo di New York. Nella prima versione, Barbie, al costo di soli 3 dollari ciascuno, compariva in costume da bagno a righe ed ebbe un notevole successo. Già gli anni successivi compariva con diversi abiti ispirati al guardaroba delle star del periodo e così è stato in tutti questi anni ricalcando sempre le mode e gli stili del momento.
Barbie contro Lammily
Prima di aumentare la taglia a Barbie, c’è stata un’altra bambola ad essere presentata con forme più reali. Si chiama Lammily e si è presentata come “la bambola imperfetta” questo perché è afflitta da cellulite e acne, ovvero problemi estetici che possono interessare tutte le giovani ragazze. Lammilly con queste caratteristiche si presentava proprio come antagonista della perfetta Barbie e per questo è stato svolto un esperimento tenutosi in una scuola elementare americana, la St. Edmund’s Academy di Pittsburgh, dove la maestra ha consegnato agli studenti, femmine e maschi, Lammily e una Barbie e poi sia stato chiesto a tutti quale delle due bambole piacesse di più. Ebbene tutte le bambine a sorpresa hanno scelto Lammily e tra i commenti espressi dai partecipanti c’erano risposte come “Assomiglia a mia sorella!”, “Lei non è come le altre bambole, molto magre!”, “I capelli sembrano capelli veri!”, “È veramente unica, sembra vera!”, “La sua pancia sembra davvero vera!”. Che la Mattel abbia riflettuto su questi risultati?