“Acquisti per 60 miliardi al mese”, Mario Draghi lancia il Quantitive Easing
“Nel marzo 2015 l’Eurosistema inizierà ad acquistare titoli emessi dai governi della zona euro e dalle agenzie e le istituzioni europee sul mercato secondario”. Lo ha detto il presidente della Bce Mario Draghi. “Alcuni criteri di ammissibilità supplementari saranno applicate nel caso di paesi nel quadro di un programma di aggiustamento Ue-Fmi”, ha aggiunto.
La Bce acquisterà 60 miliardi al mese di Quantitive Easing. Lo ha annunciato il presidente della Bce al termine della riunione del direttivo. Le Borse europee sono in rialzo. L’acquisto di titoli di Stato da parte della Bce – ha spiegato Draghi – prevede un criterio di condivisione del rischio con le banche centrali dei paesi interessati. Sarà ripartita solo parte delle ipotetiche perdite derivanti dal programma di acquisti varato dall’Eurotower. La Bce ha anche deciso un taglio supplementare dello 0,10% su tassi Tltro. Sulla ripresa in corso nell’Eurozona, ha spiegato Draghi, “restano rischi al ribasso ma questi dovrebbero essere ridotti dalle nostre decisioni odierne e dal calo dei prezzi del petrolio”.
Gli acquisti partiranno dal prossimo mese di marzo e andranno avanti fino a settembre 2016, e comunque “finché non vedremo un sostenuto adeguamento del ritmo dell’inflazione”, ha assicurato Draghi. “Nel marzo 2015 l’Eurosistema inizierà ad acquistare titoli emessi dai governi della zona euro e dalle agenzie e le istituzioni europee sul mercato secondario”. “Alcuni criteri di ammissibilità supplementari saranno applicate nel caso di paesi nel quadro di un programma di aggiustamento Ue-Fmi”, ha aggiunto.
Gli acquisti del QE comunicati dal presidente della Bce Mario Draghi avranno comunque dei limiti. “Non compreremo più del 25% di ogni singola emissione e non più del 33% del debito di un emittente”. “Sulla condivisione del rischio abbiamo preso una decisione che attenua le preoccupazione di alcuni paesi su involontarie ripercussioni sui bilanci pubblici”, ha sottolinea il presidente della Bce in conferenza stampa ricordando che “visto che siamo in un sistema multinazionale abbiamo dovuto considerare la possibilità di un trasferimento del rischio” da un paese all’altro. Draghi si è comunque detto “sorpreso” dall’attenzione che il nodo della ripartizione delle eventuali perdite ha avuto in questi ultimi giorni.
“Noi – ha aggiunto – abbiamo preso le nostre decisioni, ora spetta ai governi andare avanti con le loro riforme. Più queste andranno avanti, più efficaci saranno le nostre misure”.