A inizio anno, G. Petta, coordinatore FI in Svizzera, non venne candidato nella lista del cdx in Europa, e annunciava: “Il mio impegno per FI è terminato, siete stati capaci di uccidere la mia passione politica, ma ora aspettatevi la mia dura reazione”. Con tutto il rispetto per i tre autori dell’ultima rubrica “Scrive chi legge”, essi scrivono cose imprecise e vaghe, oltre che a essere di parte, attaccando duramente il professore, e disinformando le masse di lettori già poco motivati a occuparsi personalmente di temi complessi, che richiedono dedizione e appassionata ricerca dei fatti.
Il Signor Bellisario rimprovera al Petta di salire sul carro dei vincitori, come se fosse il primo. Segue poi elencando tutti i mali dell’Italia, facendo del qualunquismo dicendo, che è la testa degli italiani da cambiare. Insomma il nuovo governo sarebbe responsabile di tale scempio? Tanto rumore per nulla, senza delle vere proposte, e sfumando il problema di fondo scritto con zelo dal Petta.
Dal Signor Michelin, molto educato e pacato nel suo commento, invito al leggersi ciò che prevede la manovra. Nel terzo intervento del Signor Negri, si entra finalmente nel tema. L’Italia non intende ricattare nessuno, ma semplicemente rivendicare la sua sovranità nel decidere, sulle questioni economiche e d’immigrazione del proprio paese, esattamente nel proprio ed esclusivo interesse come gli altri paesi al nord delle Alpi, hanno sempre fatto.
Le debolezze strutturali che lei evoca Signor Negri, sono state causate proprio dalle azioni mirate dell’élite finanziaria, negli ultimi decenni. Ma questo è un altro tema che centra poco con il dibattito attuale. Il danno ai cittadini, è nei cittadini stessi che ancora non presentano, a oggi, una coscienza conflittuale in grado di mettere in discussione le decisioni prese dall’alto. Dopo avere, chiarito queste “beghe” locali, che lascio a chi coltiva il proprio orticello, entro nel tema, con umiltà e consapevole dei miei limiti.
Certo che nessuno mi contesterà, perché non faccio parte di nessun gioco politico, sono perfettamente in linea sui contenuti dell’articolo del professore Petta, anche se avrebbe potuto elencare le molte cose già fatte dal governo, e quelle che a breve verranno votate in parlamento. L’élite finanziaria per porre in libertà sé stessa, deve, neutralizzare la soggettività antagonistica in sé e per sé del Servo (cioè noi lavoratori). Siamo dall’89 soggetti passivi e senza coscienza, plebe passiva e dissolta nel sistema neo liberista imposto dal diktat della Germania, pardon Bruxelles, patrocinata dalla BCE e dalle agenzie finanziarie, che in forma parziale agevolano spudoratamente le economie più forti e avvantaggiate dalla moneta unica.
Sono precari e senza più coscienza, i lavoratori statali, coloro che lavorano nell’agricoltura, nelle medio-piccole imprese artigianali che ancora tengono in piedi l’economia italiana, depredata di quasi tutti i grandi marchi, dagli investitori esteri. Ai difensori del nuovo ordine post-borghese, neo oligarchico e senza coscienza infelice, difensori delle loro poltrone che svuotate di significato speculano sulle masse indottrinate al consumismo sfrenato, e quindi indifferenti all’impegno sociale perché troppo prese dal lavoro/consumo/divertimento patologico, dico che il governo “del cambiamento” è in atto e seguendo il contratto stipulato con i suoi elettori, non si lascerà distrarre da nessuna azione di “smerdamento” in atto dai media e da personaggi disinformati o ottusi, in cerca di consenso. Il problema principale non sarà dove trovare i soldi per le varie proposte (pensioni, reddito di cittadinanza ecc..), ma la visione del mondo del cittadino/servo, e quella del Signore/Bruxelles, per convincerli che il programma del nuovo governo è realizzabile. Queste due visioni Servo/Signore tendono oggi a coincidere, identificandosi con l’economicizzazione integrale della vita e del lavoro, ma anche con il mercato assoluto come orizzonte destinale ed eterno.
Tutte le differenze del passato e le varie lotte sociali sostenute, vengono annullate nell’omologazione consumistica post-moderna. Insomma il punto di vista del Signore, è stato metabolizzato dal Servo. Di conseguenza anche se apriamo gli occhi, tutti noi subiamo passivamente il conflitto, nella misura in cui accetta le categorie e le idee del Signore globalizzatore, invece di contrapporre le proprie. L’Italia ha superato la prova dei mercati, io credo, e la sfida sarà sulla realizzazione degli investimenti e quindi M5S e Lega sono forze non subalterne ai Signori di Bruxelles, e hanno quindi il diritto di governare.
Se poi i commissari europei reagiscono per un 2,4 senza aver letto ancora la Nota al Def (Documento di Economia e Finanza), vuol dire che c’è di mezzo la campagna elettorale delle Europee. Le azioni del governo che non piacciono a Bruxelles ai sensi dell’articolo 7 (UE), la stessa risponde: “La manovra di governo presentata all’Europa è stata rimandata dalla stessa, considerando i suoi contenuti non rispettosi dei patti, e una violazione grave e manifesta delle raccomandazioni adottate dal Consiglio ai sensi del Patto di Stabilità e Crescita per il 2019, il che rappresenta motivo di seria raccomandazione per la CE”.
La Francia prevede un tasso nominale di crescita della spesa pubblica nella al 2,7%. Il governo francese taglierà 19 mia. di tasse all’imprese e 6 mia. alle famiglie, così il deficit salirà al 2,8%. La Francia è forse un paese più sovrano del nostro per agire così? Allora questi signori di Bruxelles non eletti da nessuno raccomandano, però se non fai come dicono loro, arrivano le mazzate, sanzioni e punizioni. Ci spiegassero loro come si può crescere e diventare stabili se non investi e spendi?
In un contesto in cui il debito pubblico italiano è pari a circa il 130% del PIL, la valutazione dell’EU indica l’Italia come irrispettosa della regola del debito concordata da tutti gli Stati Membri, che richiede una riduzione costante verso la soglia del 60%, così come stabilita dai Trattati. Siamo dunque un paese in macerie, una mucca arrivata allo sfinimento, e questi vogliono ancora mungerci. Capissero i Signori dell’élite che se non investiamo siamo un paese fottuto.
M. Pluchino
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