Se state già pensando al vino vi sbagliate: è soprattutto l’acqua a far bene al nostro umore
E’ stato scientificamente provato come la disidratazione possa influenzare in modo negativo non solo l’energia che le persone sono in grado di trasmettere, ma anche il loro umore.
Se è risaputo che bere tanto fa bene alla salute, un po’ meno conosciute erano fino a qualche tempo fa le relazioni intercorrenti tra la quantità di acqua assunta nel corso della giornata e l’umore.
Secondo la ricerca di un gruppo di ricercatori americani e francesi il cui studio è stato pubblicato su Appetite, una rivista che si occupa di nutrizione, la disidratazione minaccia l’integrità dei neuroni e causa stati di depressione. Gli studiosi, dopo aver valutato i cibi e le bevande assunte per cinque giorni consecutivi da 120 donne in buona salute, hanno osservato che chi beveva maggiori quantità di acqua totalizzava un punteggio migliore relativamente ad alcuni aspetti dell’umore quali tensione, confusione e depressione.
“Lo stress aumenta la necessità di fluidi circolanti, per mantenersi ben idratati d aiutare così il nostro benessere fisico e psicologico è utile bere acqua prima di avvertire la sete”, ha commentato Nicola Sorrentino, esperto dell’Osservatorio Sanpellegrino e docente di Igiene Nutrizionale all’Università di Pavia. Per non correre rischi di disidratazione e conseguenti sbalzi d’umore, occorre bere regolarmente e costantemente anche se non si avverte il senso di sete o prima di avvertirlo.
L’acqua è l’ideale per mantenere il giusto livello di idratazione. Secondo gli ultimi studi, le donne dovrebbero assumerne 2 litri ogni giorno e gli uomini due litri e mezzo. La maggior parte di questa quantità (circa l’80%) la si ricava dai liquidi assunti. Il 20% attraverso i cibi (frutta e verdura).
Infusi, centrifugati, spremute e tisane e in generale tutte le bevande zuccherate vanno assunti solo in seconda battuta.
Già qualche anno fa un altro studio aveva indagato le correlazioni tra liquidi assunti e umore, esaminando un gruppo di volontari di 50 persone, 25 uomini e 25 donne, di età media di 23 anni, che, ogni 28 giorni, si sono sottoposti a diversi test ed esperimenti mirati all’analisi del loro livello di disidratazione. Inducendo, con l’attività fisica o con pillole diuretiche, una lieve disidratazione, intorno al 5,1 del valore di liquidi nell’organismo, hanno osservato le reazioni su vari indicatori come il livello di concentrazione, apprendimento, ragionamento, memoria e umore dei volontari, monitorandoli sia a riposo, quindi in condizioni di idratazione, che dopo mezz’ora o un’ora di esercizio fisico, quindi in condizione di carenza di liquidi nel corpo.
Diverse le reazioni nell’uomo e nella donna: gli uomini, infatti, hanno registrato forti sbalzi d’umore e difficoltà a livello di memoria, mentre le donne sono state soggette a stanchezza, mal di testa e difficoltà di concentrazione.