Forza Italia: risarcire danni
Silvio Berlusconi è definitivamente assolto dal reato di sfruttamento di concussione e sfruttamento di prostituzione minorile che la Procura di Milano guidata da Edmondo Brutti Liberati ed Ilda Boccassini gli ha contestato in questi anni di dura battaglia processuale, con riferimento alle “cene eleganti di Arcore” e alla liberazione di Ruby dal fermo in Questura a Milano. E che all’ex premier, fondatore e presidente di Forza Italia era costato già una condanna in tribunale in primo grado, poi ribaltata dalla Corte di Appello e ora definitivamente archiviata dalla Suprema Corte, con un verdetto in notturna al termine di una intera giornata di camera di consiglio.
Le motivazioni della scelta della Cassazione di respingere il ricorso della Procura generale contro l’assoluzione di Appello saranno rese note fra un mese. Ma a Forza Italia sono bastati pochi minuti dalla lettura del verdetto finale per porre con forza la questione politica di fondo legata a questo processo: il danno da risarcire a Berlusconi, personalmente e politicamente. In pratica, non tanto e non solo in termini di una eventuale applicazione rigorosa di quella nuova legge sulla responsabilità civile dei magistrati del Governo Renzi che solo giorni fa il presidente Mattarella aveva assicurato alle toghe dover ancora essere oggetto di riflessione e forse revisione. Quanto, e questa sembra ora la richiesta politica forte dell’ex Cav. e del suo partito, di consentire a Silvio Berlusconi il più rapido ritorno alla piena titolarità dei diritti politici. Che attualmente, conclusa l’espiazione della condanna ai servizi sociali per la frode fiscale di Mediaset, gli sono preclusi per legge. Da quella legge Severino cioè – per altro votata anche da Forza Italia – che impedisce a Berlusconi la ricandidatura in Parlamento ancora per qualche anno.
“Una grande notte per la giustizia. La fine di un incubo per la Democrazia”, ha cinguettato su Twitter Giovanni Toti, lanciando l’hastag ?#ungiudiceaberlino. “Assolto. E ancora assolto. Ma chi lo risarcisce della sofferenza e dei danni politici di questi anni?”, ha posto il problema la senatrice Anna Maria Bernini, vicepresidente vicario di Forza Italia a palazzo Madama. Di “grande gioia dopo tante amarezze e tante montature che hanno solo fatto male all’Italia” parla la portavoce di Berlusconi Deborah Bergamini. “C’è un giudice a Berlino. Finalmente Berlusconi liberato da una ingiustizia lunga anni – ha affermato il promotore dell’ Esercito di Silvio – potrà guidare il suo popolo senza condizionamenti esterni ed interni. Ora non ci ferma più nessuno: da stasera inizia un nuovo capitolo di una storia straordinaria, quella di Berlusconi, capitolo che scriveremo insieme a lui facendo quadrato intorno a lui”. “La decisione della Cassazione – ha commentato l’ex ministra Stefania Prestigiacomo – conferma quello che abbiamo sostenuto fin dall’inizio: il processo Ruby era una farsa, costruita ad hoc dalla procura di Milano, per destabilizzare Silvio Berlusconi. Giustizia è stata fatta, finalmente. Il fango che è stato gettato sul presidente di Forza Italia ha rappresentato una delle pagine più buie del nostro Paese, che finalmente possiamo archiviare per sempre”. Mentre per il Questore del Senato Lucio Malan, “l’assoluzione di Berlusconi da entrambe le accuse dimostra che ci sono ancora dei giudici indipendenti, e che contro l’ex premier è stato montata una montagna di accuse infondate a fini del tutto politici”. Mentre Daniela Santanché si è rivolta direttamente alla Procura, presentando il conto. “La signora Boccassini e la procura di Milano chiedano scusa al Paese per il tentativo, davvero subdolo, di aver dato vita a un processo basato sul nulla, se non sul loro fanatismo. La Cassazione assolve Berlusconi dal caso Ruby: è una verità incontrovertibile che mette fine a ricostruzioni fantasiose e accuse strumentali. Il presidente di Forza Italia è stato più forte di quella magistratura di sinistra che si era illusa di poterlo eliminare attraverso la via giudiziaria. Adesso mi auguro che tutti prendano atto del fatto che Ruby ter è automaticamente finito perché non ci può essere corruzione in atti giudiziari quando non c’è il reato”. Al peana alla Cassazione e al je accuse contro la procura di Milano di Forza Italia, infine, si è da subito associato dal fronte della maggioranza anche l’ex berlusconiano oggi fra i fondatori del Nuovo Centrodestra di Angelino Alfano, Fabrizio Cicchitto: “La Cassazione – ha affermato il presidente della commissione Esteri della Camera – ha confermato che il processo Ruby non stava in piedi da nessun punto di vista. È dunque la totale disfatta di chi lo ha costruito e portato avanti, dal procuratore generale Bruti Liberati alla pm Ilda Boccassini. Ed è la testimonianza che Il fanatismo è esattamente il contrario di un’equa amministrazione della giustizia”.
Asca