Il ministro Maroni a Milano per un’informativa
MILANO – Sarà il ministro dell’Interno Roberto Maroni a presiedere la riunione che alle 11 si terrà a Milano in prefettura, con il prefetto Gian Valerio Lombardi e il questore Vincenzo Indolfi, per avere “una informativa dettagliata e completa” su quanto accaduto ieri sera in piazza Duomo, dove è stato aggredito il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
NOTTE TRANQUILLA PER BERLUSCONI
Si è svegliato e ha chiesto subito di poter leggere i giornali. Silvio Berlusconi, ricoverato da ieri sera al settimo piano dell’Ospedale San Raffaele di Milano a causa dell’aggressione subita in piazza Duomo, secondo quanto si è appreso ha passato una nottata tranquilla e la sua prima richiesta stamattina è stata quella di poter vedere subito i quotidiani.
BONAIUTI, NOTTE CON MAL DI TESTA
Il presdiente del Consiglio ha passato la notte con un forte mal di testa ma stamane, come suo solito, ha chiesto i giornali e la rassegna stampa che gli preparano a Palazzo Chigi. Così il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Paolo Bonaiuti, parlando a ‘Mattno 5’, ha parlato della notte passata all’Ospedale San Raffaele dopo l’aggressione di ieri.
TARTAGLIA TRASFERITO A SAN VITTORE E GUARDATO A VISTA
Massimo Tartaglia, l’uomo di 42 anni arrestato ieri dopo aver colpito al volto con un souvenir del Duomo il presidente Silvio Berlusconi al termine del comizio a Milano, è stato trasferito nella notte dalla Questura al carcere di San Vittore. All’uomo sono state contestate le accuse di lesioni pluriaggravate dalla premeditazione e dalla qualifica di pubblico ufficiale della parte offesa. A Tartaglia, che è stato interrogato dal procuratore aggiunto Armando Spataro, sono stati trovati in tasca un altro souvenir, un piccolo crocifisso, e una bomboletta di spray urticante al peperoncino.
L’uomo si trova in una cella singola ed è sorvegliato a vista da un agente di polizia penitenziaria. Tartaglia è stato arrestato ieri in tarda serata dopo un interrogatorio davanti al procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro e nella notte è stato trasferito nel carcere milanese.
Il Procuratore aggiunto di Milano Armando Spataro inoltrerà oggi al Gip la richiesta di convalida dell’arresto di Massimo Tartaglia. Spataro ha contestato a Tartaglia l’accusa di lesioni pluriaggravate dalla qualifica di pubblico ufficiale della parte offesa e dalla premeditazione. Dunque sarà il Gip a decidere o meno se tenere in carcere l’uomo.
PADRE FERITORE CHIAMA AL S.RAFFAELE
Il padre del feritore del premier Silvio Berlusconi ha telefonato ieri sera al S.Raffaele di Milano, dove il Presidente del Consiglio è ricoverato. Secondo fonti vicine all’ospedale, riferite nel corso di uno Speciale Tg1, si sarebbe detto “costernato” per il gesto del figlio.
SCAJOLA: SEMINARE ODIO PORTA A VIOLENZA
“Sentimenti di vicinanza e solidarietà” sono stati rivolti al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi dal ministro per lo Sviluppo economico Claudio Scajola dal forum Italia-India in corso a New Delhi. “Desidero portare un saluto al presidente del Consiglio e esprimere a lui in questo momento a nome di tutti sentimenti di vicinanza e solidarietà per l’aggressione di cui è stato vittima, insieme – ha detto Scajola nel suo discorso conclusivo del forum – all’augurio di una pronta guarigione. Non si può non constatare – ha affermato Scajola – che quando si semina odio verso l’avversario, si giustifica intolleranza, quando si passa dalla critica politica all’aggressione personale, si finisce inevitabilmente per seminare violenza”.
CARTELLO FUORI OSPEDALE, SIAMO CON TE
“Presidente Berlusconi una pronta guarigione. Gli italiani veri sono con te sempre”: è quanto è scritto su un cartello, accompagnato da una bandiera italiana, apparso nella notte sulle recinzioni esterne del pronto soccorso dell’ospedale San Raffaele di Milano, dove da ieri il presidente del Consiglio, dopo l’aggressione al termine del comizio di piazza Duomo, è ricoverato. Il punto clinico sullo stato di salute del premier verrà comunicato intorno alle ore 12 dal personale medico. All’ esterno della struttura è massiccia la presenza delle forze dell’ordine.
MANTOVANO,VERSO RAFFORZAMENTO SICUREZZA
“Oggi alle 11 il ministro Maroni sarà in prefettura a Milano e con il prefetto e i vertici delle forze di polizia punterà ad una esatta ricostruzione di quanto accaduto, frazione di secondo per frazione di secondo ed è evidente che se c’é necessità, come credo ci sia, di stringere ancora di più le maglie, si andrà in questa direzione”. Lo ha detto il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, a La telefonata di Maurizio Belpietro, durante Mattino Cinque. Il sottosegretario ha ricordato che “qualche settimana fa ci furono precise segnalazioni da parte dei nostri servizi che individuavano come fonte principale di pericolo per il premier proprio l’attività di soggetti singoli che si inserivano in questo clima più acceso nei confronti del capo del Governo. Questo ha portato a un innalzamento delle misure sicurezza”, ha detto Mantovano, aggiungendo per’ che non si può negare a Berlusconi di “stringere le mani, abbracciare le persone, prendere in braccio bambini: questi – ha detto il sottosegretario – sono i momenti più delicati per i quali mi sembra difficile adesso dare giudizi. Aspettiamo le indicazioni dei tecnici per avere un quadro più completo”.
Il fatto che l’aggressione di ieri a Silvio Berlusconi sia stata compiuta da uno psicolabile non tranquillizza il sottosegretario all’Interno, Alfredo Mantovano, che – rispondendo a La telefonata di Maurizio Belpietro, durante Mattino Cinque – non ha escluso che altri squilibrati possano ora ripetere il gesto, in “un clima di violenza, non soltanto verbale, che viene sollevato e che costituisce lo sfondo”. “Credo non ci si debba porre l’animo in pace – ha detto Mantovano – dicendo ‘e’ uno psicolabilé. Anzi, questa è una fonte di maggire preoccupazione che rende l’opera di prevenzione molto più complicata e difficile, perché purtroppo soggetti poco equilibrati e più o meno psicolabili sono tanti e se cresce questo condizionamento esterno che porta a individuare in una persona, in questo caso nel capo del Governo, non un avversario ma un nemico, possibilmente da abbattere, non è da escludere che altri psicolabili possano ripetere il gesto compiuto ieri sera immaginanando di essere i vendicatori”.
BERLUSCONI COLPITO AL VOLTO A MILANO, PRESO L’AGGRESSORE
di Francesca Brunati
“E’ spuntata improvvisamente una mano che stringeva una statuetta. Poi il colpo violento al volto, sulla parte destra, che gli ha spaccato il labbro”. E’ il racconto di Doriano Riparbelli, responsabile dell’organizzazione regionale del Pdl, che si trovava a fianco di Silvio Berlusconi, quando, in piazza Duomo, è stato aggredito da uno sconosciuto poi fermato e individuato. Si tratta di Massimilano Tartaglia, 42 anni e in cura da una decina di anni per problemi mentali. “E’ accaduto tutto in pochi secondi”, spiega Riparbelli che non si capacita ancora di quel che ha visto, di quella scena che in pochi istanti nei fotogrammi di alcune tv ha fatto il giro del mondo.
Secondo la ricostruzione di chi ha organizzato il comizio il premier, appena lasciato il palco e prima di salire sull’auto, era stato fermato da uno dei suoi sostenitori che gli ha consegnato alcune foto. Dopo di che l’uomo rivolgendosi al premier: “Aspetta Silvio, ti dò il mio biglietto da visita”. Poi altri simpatizzanti. Tutti a urlare “Silvio, Silvio” e a fare a gara per stringergli la mano. “Lui si è spostato di poco – prosegue Riparbelli – e improvvisamente è arrivato un braccio con una mano che stringeva una statuetta del Duomo. L’ha colpito al volto, la parte di destra”. Berlusconi si è piegato sulle gambe, ma in un baleno la sua scorta è intervenuta per sostenerlo e portarlo alla macchina. “Quando era già dentro e si stava tamponando il viso con un fazzoletto – continua l’esponente del Pdl – ha aperto la portiere ed è di nuovo uscito dall’auto, probabilmente, è la mia sensazione, per andare da quell’uomo, il suo aggressore, e chiedergli senza alcun rancore il motivo del suo gesto, perché l’ha fatto”. Ma i suoi body guard gli hanno consigliato di rientrare. Poi la corsa al San Raffaele. E’ entrato sdraiato su una barella “cosciente”, con una borsa del ghiaccio sul volto.
Subito è stato medicato e, come ha deciso il suo medico personale, il Prof. Alberto Zangrillo, è stato sottoposto a una tac: ha subito un “trauma contusivo importante al massiccio facciale – hanno riferito dall’ospedale – con una ferita interna ed esterna al labbro superiore. Due denti, uno dei quali in modo serio, sono fratturati”. E poi l’accertamento diagnostico ha evidenziato una piccola frattura al naso. la prognosi è di 20 giorni. Nonostante sia apparso scosso e abbattuto “sta reagendo con la sua solita tempra”, hanno fatto sapere i medici. E, infatti, mentre veniva portato fuori dal pronto soccorso ha stretto la mano a uno del suo staff.
“Sto bene, sto bene”, ha esclamato. Poi sono cominciate le visite: i suoi figli, Marina accompagnata dal marito, Piersilvio, Barbara con il compagno ed Eleonora. E ancora Adriano Galliani, Emilio Fede, il ministro dell’Interno Roberto Maroni, quello del Turismo, Vittoria Brambilla e quello della Cultura Sandro Bondi, il sottosegretario Paolo Bonaiuti e il presidente della Provincia di Milano, Guido Podestà. Insomma, oltre ai suoi figli, un via vai di amici e politici a lui molto legati per esprimergli il calore del loro affetto e la loro solidarietà.