La Confederazione intende stanziare 1,2 milioni di franchi per la formazione dei docenti che assicurano corsi di lingua e cultura italiana in Svizzera, insegnamento destinato in particolare ai figli dei migranti, ma aperto a tutti. Lo ha dichiarato stamane al consiglio degli Stati il consigliere federale Didier Burkhalter rispondendo a un’interpellanza di Didier Berberat (PS/NE).
In base alla possibilità concessa dalla Legge federale sulle lingue, la cui ordinanza entrerà in vigore a inizio luglio, Burkhalter ha detto che Berna intende concedere un contributo – modesto come ha lui stesso riconosciuto – per finanziare nuovi mezzi didattici e la formazione continua degli insegnanti che si occupano dei corsi di lingua e cultura italiana. Berna non intende però finanziare corsi di lingua, compito che spetta in primis ai cantoni.
Quanto ai rapporti con l’Italia, Burkhalter ha dichiarato che il problema del sostegno ai corsi di lingua e cultura italiana è evocato nei contatti tra i due Paesi, ma che la Svizzera non può farci nulla se Roma decide di disimpegnarsi in questo settore. Al massimo, ha sottolineato, “possiamo esprimere il nostro dispiacere. Non vogliamo in ogni caso sostituirci all’Italia”, ha specificato.