La fine del 2017 segna la fine di una lotta che durava da anni, segna, finalmente, l’approdo alla legge sul biotestamento. Approvata in Senato con 180 sì, 71 no e 6 astenuti, si tratta del disegno di legge sul testamento biologico che introduce in Italia le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) consentendo anche l’interruzione di nutrizione e idratazione artificiali.
Il disegno di legge che arriva dopo anni di lotta in cui, insieme ad altri, nomi come di Piergiorgio Welby, Eluana Englaro, e in ultimo Fabiano Antoniani, dj Fabo, ne sono diventati il simbolo. Lo scorso 14 dicembre, infatti, il Senato ha dato il via libera al provvedimento sul biotestamento grazie ai voti favorevoli di Pd, M5s, Liberi e uguali, Ala, Autonomie (con l’eccezione di Lucio Romano) e alcuni senatori del gruppo Misto; mentre contrari alla legge Ap, Federazione della libertà-Idea, Udc, Forza Italia (che ha lasciato libertà di coscienza), Lega.
Hanno assistito dalla tribuna dell’Aula del Senato i dirigenti dell’associazione Coscioni a cui il presidente del Senato ha rivolto un saluto durante i lavori di Aula.
“Pur nella diversità delle opinioni, di fronte a noi dobbiamo tener presente la vita reale delle persone, i loro bisogni, le loro sofferenze, le loro aspettative. Possiamo dire di aver assolto al nostro compito quando, in coscienza, decidiamo secondo criteri di responsabilità, cercando tutti insieme la strada di maggior condivisione possibile anche sulle questioni più divisive”: così il Presidente del Senato, Pietro Grasso, nel corso del tradizionale scambio di auguri di fine anno con la stampa parlamentare, commentando l’approvazione del biotestamento.
Le lacrime di Emma Bonino
Visibilmente commossa durante l’approvazione della legge Emma Bonino: “Qualche lacrima è uscita quando abbiamo visto il cartellone del voto, qualche emozione forte anche in ricordo di una lunghissima battaglia. Più di dieci anni fa quel dibattito insopportabile sul caso Englaro che mi toccava presiedere con qualche insulto. E quanto tempo, quanta fatica per arrivare a una legge di umanità”, ha commentato all’Ansa la Bonino.
Cosa prevede il testo di legge
In cinque soli articoli, il testo sul biotestamento, permette un notevole cambiamento del rapporto medico-paziente e la possibilità della persona o dei parenti della persona di dare indicazioni sulle volontà di cura del paziente stesso. Il primo articolo riguarda il ‘consenso informato’ secondo il quale il soggetto interessato può esprimere le proprie volontà – che possono essere sempre modificate o revocate in qualsiasi momento – riguardo alle cure e ai trattamenti con un documento scritto (o altre forme nel caso in cui il paziente sia impossibilitato).
Il paziente, inoltre ha il diritto di rifiutare “qualsiasi accertamento diagnostico o trattamento sanitario indicato dal medico per la sua patologia o singoli atti del trattamento stesso”. Tra questi rientrano anche la nutrizione e l’idratazione artificiale. Il medico è dunque sollevato da responsabilità civile o penale perché tenuto a rispettare la volontà del paziente.
L’articolo 2 prevede la garanzia della terapia del dolore e l’erogazione delle cure palliative per alleviare le sue sofferenze. “Nei casi di paziente con prognosi infausta a breve termine o di imminenza di morte il medico deve astenersi da ogni ostinazione irragionevole nella somministrazione delle cure e dal ricorso a trattamenti inutili o sproporzionati”. Per quanto riguarda i minori e gli incapaci di intendere il consenso informato è espresso dai genitori esercenti la responsabilità genitoriale o dal tutore o dall’amministratore di sostegno. Il minore o incapace ha diritto alla valorizzazione delle proprie capacità di comprensione e decisione e quindi deve ricevere informazioni sulle sue scelte ed essere messo in condizione di esprimere la sua volontà. Le Disposizioni anticipate di trattamento (Dat) sono riferite nell’articolo 4 che introduce la possibilità per ogni persona maggiorenne e capace di intendere e di volere di dare disposizioni anticipate di trattamento in previsione di una propria futura incapacità di autodeterminarsi.
In questo modo può esprimere le proprie convinzioni e preferenze in materia di trattamenti sanitari e indicare anche una persona di sua fiducia che ne faccia le veci e lo rappresenti nelle relazioni con il medico e con le strutture sanitarie. Come il consenso informato, anche le Dat devono essere in forma scritta oppure videoregistrate. Tali volontà possono essere rinnovate, modificate e revocate in ogni momento, anche a voce, in caso di emergenza.
Infine, è stato introdotta la pianificazione delle cure condivisa tra il paziente e il medico alla quale il medico è tenuto ad attenersi. La pianificazione delle cure può essere aggiornata al progressivo evolversi della malattia su richiesta del paziente o su suggerimento del medico.
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