Tra i suggerimenti presentati all’esecutivo c’è anche il taglio fino al 50% per vitalizi dei politici che “superano quota 80-85mila euro all’anno
“Va fatta una ultima riforma delle pensioni”, tenendo conto della “sostenibilità sociale”, “c’è un problema di iniquità che va affrontato”. Lo ha detto il presidente dell’Inps, Tito Boeri, intervistato a In mezz’ora su Raitre. “Qualcosa delle nostre proposte – ha commentato – c’è nella legge di stabilità, sul capitolo assistenza sono stati fatti passi avanti importanti. Sulla previdenza no, sono state fatte altre scelte. Ora c’è l’impegno nel 2016, mi auguro si faccia la riforma che è molto importante. Ne ho parlato con il presidente del Consiglio, c’è attenzione molto forte da parte sua su questi temi”.
Il presidente dell’Inps è tornato sulla proposta di riforma delle pensioni avanzata al governo a giugno, spiegando che tra i suggerimenti presentati all’esecutivo c’è anche il taglio fino al 50% per vitalizi dei politici che “superano quota 80-85mila euro all’anno. La platea coinvolta alla fine è piccola, circa 200mila persone” ha detto Tito Boeri nell’intervista a ‘In Mezz’ora’.
Ha citato, oltre a politici, “dirigenti di aziende, personale delle Ferrovie dello Stato” e le altre categorie passate al setaccio dall’Inps in questi mesi. Categorie che hanno “avuto trattamenti di riguardo, soprattutto rispetto a quando andare in pensione”, e che hanno trattamenti pensionistici alti in rapporto ai contributi versati. “Ci sono persone che sono andate via presto e con pensioni molto alte, che hanno avuto dei regali per motivi elettorali” ha sottolineato il presidente dell’Inps.
“La nostra idea – ha proseguito Boeri – è che vada fatta una ultima riforma delle pensioni” guardando “alla sostenibilità sociale” perché “c’è un problema di iniquità che va affrontato”.
Sull’assistenza “passi avanti” si sono fatti con la legge di stabilità, “qualcosa delle nostre proposte è stato preso”, ma non sulle pensioni: “In questo momento sono state trovate altre priorità”. Inoltre, ha spiegato, “l’Inps è una macchina importantissima che condiziona la vita di milioni di italiani. È al fronte nel dare risposte ai cittadini e dentro ci lavorano molte persone che hanno dedicato la vita a questo settore. Certo ci sono alcune cose che non funzionano, ma non è un carrozzone”.
Renzi boccia proposta Boeri: no a tagli pensioni, serve fiducia
La proposta, spiegano da palazzo Chigi, era da tempo sul tavolo del premier. E da tempo era stata bocciata. Perché tagliare le pensioni, anche se quelle “d’oro”, va nella direzione opposta alla filosofia che Matteo Renzi ha scelto per la sua Legge di Stabilità. “Dobbiamo dare fiducia agli italiani”, dice. Spiegando che seppure “alcuni correttivi proposti dall’Inps di Tito Boeri avevano un valore di equità”, tuttavia “non mi è sembrato il momento”. Anche perché il premier spiega che la proposta Boeri avrebbe tagliato anche “pensioni da 2000 euro al mese”, oltre a scontare – come aggiunge in serata il ministro del Lavoro Poletti – l’assenza delle risorse necessarie. Quello che da palazzo Chigi tengono a precisare, è che la pubblicazione sul sito dell’Inps della proposta di Boeri “era stata concordata”. Ergo, non va letta come una reazione dell’economista alla bocciatura di Renzi. La linea del premier è dunque “fiducia, fiducia, fiducia”. Tanto più quando – sottolinea Renzi – i “dati positivi” dimostrano che l’Italia ha “rialzato la testa” e che è finita la “dittatura dello zero virgola”. E tanto più nel momento in cui l’opposizione al premier, spiegano suoi fidati collaboratori, fa scelte opposte: “Berlusconi ha ufficializzato oggi quello che già immaginavamo. Sarà alla manifestazione di Bologna insieme all’altro bla-bla-block Salvini. Bene, è un regalo enorme: loro vogliano bloccare il Paese, noi lo stiamo facendo ripartire”.
Stesso discorso per la minoranza interna, che ha presentato i suoi emendamenti alla manovra: “Altro che Tasi e soglia del contante, il loro obiettivo è tutto politico, e lo dimostra il taglio che hanno dato alla conferenza stampa di oggi, insistendo su questa storia del partito della Nazione…”. La risposta di Renzi arriva in via indiretta: “I nostri sono provvedimenti di buon senso. Ma se vogliamo stare al gioco destra-sinistra, aver evitato l’aumento dell’Iva, aver investito sull’università e la ricerca, aver stanziato soldi per i poveri e le persone non autosufficienti è di sinistra o no?”, dice a Bruno Vespa che gli chiede se abbia copiato le sue riforme del premier.