Dal 1° agosto partono i rimborsi pensioni
Lo ha dato per certo, il premier Matteo Renzi che, ospite all’Arena di Massimo Giletti, ha anticipato i termini del decreto sui rimborsi pensioni in discussione sul tavolo del Consiglio dei ministri lunedì scorsa. Così dal 1° agosto partiranno i primi “assegni”– rimborso di 500€, 4 milioni di pensionati riceveranno 500 euro, un’ “una tantum” che andrà in tasca a quanti ricevono una pensione sotto i 3 mila euro. È proprio questa “una tantum” che fa storcere il naso e provoca la reazione in molti politici. I primi a far sentire la propria voce sono proprio quelli di Forza Italia che, attraverso il leader Silvio Berlusconi e il capogruppo alla Camera Brunetta, sostengono che in questo modo si applica solo in minima parte il contenuto della sentenza della Consulta.
Minaccia un’azione dura il leader leghista Salvini che ha minacciato di bloccare il Parlamento se non verrà trovata una soluzione complessiva al problema. Invece i sindacati sembrano non essere proprio insoddisfatti, anche se attendono però che questo sia solo l’inizio di un’operazione che preveda ulteriori e più vasti interventi “Bene che si parta dalle pensioni medio-basse ma Renzi non se la può cavare con un bonus una tantum” ha affermato la Spi Cgil. Durante l’intervento televisivo Renzi ha spiegato che già il primo agosto 4 milioni di pensionati riceveranno 500 euro, un’ “una tantum” che andrà in tasca a quanti ricevono una pensione sotto i 3 mila euro.
La somma necessaria per coprire la previsione di spesa, calcolata in 2 miliardi di euro, sarà prelevata dal cosiddetto tesoretto, ovvero quanto risparmiato e messo da parte grazie all’extra gettito, alla lotta all’evasione fiscale. Rimarranno dunque fuori le pensioni che superano i 3 mila euro, ma questa tra le varie ipotesi tecniche, predisposte dai tecnici del Mef insieme a quelli di Palazzo Chigi, sceglie una soluzione che, pur non restituendo a tutte le pensioni la mancata indicizzazione, risponde ad un criterio di equità, rimborsando quelle medio-basse. “Nessun pensionato – assicura il presidente del consiglio – perderà un centesimo. Ma ora scriveremo una nuova norma che metterà il tasca il primo agosto 500 euro a 4 milioni di pensionati”. I circa 2 miliardi del “tesoretto” andranno ai pensionati, invece che ai poveri, come avrebbe voluto il premier che accetta la sentenza della Consulta, pur ammettendo che ne “avrebbe preferita un’altra”. Come annunciato dal Premier, lunedì sono stati confermati i rimborsi pensioni che Matteo Renzi ha già ribattezzato il “bonusPoletti”, tutto attaccato, precisa.
In generale sono in forma parziale rispetto a quanto teoricamente previsto dalla sentenza della Corte costituzionale, saranno una tantum e oscilleranno tra un minimo di 278 euro per gli assegni più cospicui (da 5 a 6 volte il minimo) e un massimo di circa 750 euro per le pensioni più basse (da 3 a 4 volte il minimo, in pratica tra i 1.500 e i 2.000 euro). I pensionati riceveranno il rimborso in gran parte già a partire da agosto, nella nuova data unica del primo del mese, per una spesa totale per lo Stato di quasi 2,2 miliardi di euro, in gran parte coperta, come detto, dal tesoretto del Def. Il prossimo passo sarà un adeguamento al costo della vita “più generoso”, previsto nel 2016.