Oggi è un giorno importante per Zurigo e per il popolo svizzero perché ricorre la tradizionale Sechseläuten, una bellissima festa fatta di fiori, di colori, di sfilate in costume e rappresentazioni che anche noi svizzeri di “adozione” abbiamo imparato molto presto ad apprezzare, soprattutto perché apre le porte alla primavera, la bella stagione tanto attesa dopo le lunghe giornate fredde e buie. Siamo in attesa dello scoppio del Böögg, il pupazzo di neve a cui gli elvetici affidano le previsioni “meteo” per l’estate: prima scoppia la testa del caro fantoccio e migliore sarà l’estate. Avete già scommesso sui tempi dell’esplosione del Böögg del 2022?
Speriamo tutti che scoppi il prima possibile così che Böögg ci liberi dalla pesantezza dell’ultimo inverno che, oltre al freddo e alle intemperie, non ci ha ancora del tutto privato delle ansie e delle pressioni dell’epidemia mondiale e – non contento – ha aggiunto paura e sgomento per la nuova guerra che ancora oggi, dopo 61 giorni, si consuma proprio nel cuore d’Europa.
Se per gli Svizzeri oggi è la festa della primavera, che dunque per tradizione libera dalla morsa del freddo e dell’inverno, per gli italiani oggi è il 25 aprile, la data a simbolo della liberazione dalla morsa nazifascista e dall’inferno di una terribile guerra. È stato quasi naturale per molti associare lo spirito della resistenza italiana con quello attuale degli ucraini.
Parliamo di un popolo invaso, di una terra distrutta, di civili massacrati. Se priviamo queste immagini di tempo storico e di luogo geografico, la descrizione si addice perfettamente a tutti i popoli che subiscono una guerra, ma se parliamo anche di “resistenza” il nostro pensiero va necessariamente al popolo italiano di 77 anni fa e al popolo ucraino dell’attuale guerra. Eppure la giornata di oggi ancora una volta si è trasformata in un’occasione d’oro per chi ama le polemiche, che magari in una circostanza simile potevano, anzi dovevano essere risparmiate. La piazza dell’Anpi, che sfila per la Resistenza di un popolo contro la guerra e per la libertà, si è rifiutata di riconoscere lo stesso valore alla resistenza ucraina. La cosa ha ovviamente scaldato gli animi di chi segue con molto fervore le vicende della guerra, chi approva e chi si oppone, i simpatizzanti di una fazione e quelli dell’altra, chi odia i russi e chi… gli americani. E gli ucraini? Nessuno pensa che chi ha il vero, sacro santo diritto di prendere posizioni, decisioni e parola è chi sta sotto le bombe. Quanto devono sembrare futili questi argomenti a chi in questo momento cerca di resistere e basta?
Oggi guarderemo scoppiare la testa di Böögg sperando che insieme al freddo si porti via anche qualcos’altro, tra simpatizzanti, commentatori, pregiudizi, prese di posizioni, luoghi comuni, polemiche inutili, grandi esperti di risiko, strateghi e cospiratori mondiali, è davvero tanto quello da cui bisognerebbe liberarsi! Fai presto Böögg…
Redazione La Pagina