Dilma Roussef al ballottaggio con Aecio Neves. Fuori gioco Marina Silva
La presidente in carica Dilma Rousseff, del Partito dei Lavoratori, ha ricevuto oltre 43 milioni di voti al primo turno delle elezioni presidenziali in Brasile, superando per più di 8 milioni di voti Aecio Neves, del Partito della socialdemocrazia, che sfiderà al secondo turno, il 26 ottobre. In base al conteggio finale trasmesso a Brasilia dal Tribunale superiore elettorale, Rousseff ha ottenuto il 41,59% dei voti validi, mentre il senatore si è fermato al 33,55%. L’ambientalista Marina Silva, del Partito socialista, che a settembre sembrava la principale minaccia alla rielezione della leader del Pt, si è fermata al terzo posto con poco più di 22 milioni di voti (il 21,32% di quelli validi). Gli altri otto candidati alla presidenza hanno invece ottenuto, complessivamente, solo il 3,55%. Dei quasi 142 milioni di elettori convocati alle urne, in 27 milioni (intorno al 19%) si sono astenuti. Hanno superato i 6 milioni i voti nulli, mentre quelli in bianco sono stati circa 27milioni. Rousseff ha dedicato al suo predecessore Luiz Inacio Lula da Silva la vittoria al primo turno delle elezioni presidenziali: “Senza il presidente Lula non sarei arrivata fin dove sono”, ha detto a Brasilia, in un discorso pronunciato davanti a migliaia di sostenitori che l’hanno accolta al grido di “Dilma un’altra volta!”. La vittoria, ha commentato Rousseff, è stata “un messaggio” del popolo brasiliano. “È un messaggio – ha affermato – che dice che devo andare avanti e continuare questa lotta insieme agli elettori ed elettrici per cambiare il Brasile”. La battaglia per conquistare un altro mandato per il suo Partito dei lavoratori, al potere dal 2003, ha aggiunto, sarà vincente perché “si tratta di una lotta della maggior parte del popolo”. Gli elettori brasiliani, ha proseguito Rousseff, “non vogliono il ritorno di ciò che possiamo chiamare fantasmi del passato, chi ha spezzato il Paese tre volte. Avremo, un’altra volta, un confronto con il Partito della socialdemocrazia, che ha governato solo per un terzo della popolazione, abbandonando i più bisognosi”, ha detto, alludendo ai due mandati presidenziali del leader socialdemocratico Fernando Henrique Cardoso (1995-2002).