Il brodo di pollo è ricco di alcune sostanze, come proteine e aminoacidi che possono aiutare a risolvere i sintomi di raffreddore e influenza
L’autunno è la stagione dei primi malanni e dei raffreddori, specie quando ci sono sbalzi di temperatura a causa dell’instabilità meteorologica. I colpi di freddo, infatti, tipici di questo periodo, fanno seccare rapidamente le mucose delle alte vie respiratorie. Di conseguenza le difese che proteggono dall’aggressione di virus e batteri sono più deboli e quindi è più facile beccarsi un raffreddore. Tuttavia ci sono persone più a rischio di altre, non perché siano diverse, ma perché è più facile per loro essere a contatto con ambienti e persone. Quindi, prendono più facilmente il raffreddore coloro che frequentano luoghi affollati: asili, scuole, uffici, cinema. Il virus del raffreddore è molto contagioso anche perché si propaga attraverso le goccioline di saliva emesse (spruzzate) dagli starnuti o anche attraverso il respiro dell’aria (infettata) in ambienti chiusi (e affollati). A questo punto è chiaro perché ad essere più a rischio sono i bambini, che hanno oltretutto difese immunitarie più deboli per combattere il virus. Il raffreddore, comunque, non compare subito: c’è un periodo di incubazione tra il contagio e la manifestazione dei sintomi che è di circa un paio di giorni. Insieme al raffreddore possono anche insorgere mal di gola, spossatezza, mal di gambe e a volte febbre, che però si mantiene su livelli bassi (37-38). Per guarire deve passare all’incirca una settimana. Trattandosi di una patologia virale, sono le difese immunitarie a reagire e a lavorare per mandare via il fastidio. Tuttavia, qualcosa la possiamo fare pure noi, se non altro per permettere al sistema immunitario di lavorare di meno e di essere più efficace. Come? Mangiando alimenti liquidi come minestre e passati di verdura. Una volta, specie tra i contadini, per mandare via più facilmente il raffreddore, le donne (le nonne) preparavano il brodo di pollo. Oggi si è scoperto che il brodo di pollo, ricco di alcune sostanze (come proteine e aminoacidi) può aiutare veramente a risolvere i sintomi di raffreddore e influenza, quindi possiamo dire che le nonne avevano trovato il rimedio giusto. Nel tempo, diversi studiosi hanno dato varie spiegazioni a questo fenomeno. Alcuni esperti hanno rilevato che il vapore che viene inalato dalla minestra calda aiuta ad alleviare la congestione nasale: il calore provoca vasodilatazione e ha un effetto fluidificante su muco e catarro. Irwin Ziment, pneumologo e professore alla UCLA School for Medicine, ha inoltre fatto presente che la minestra di pollo contiene agenti simili a quelli utilizzati nei farmaci contro il raffreddore. Per esempio, durante la cottura il pollo libera un amminoacido (la cisteina) che assomiglia, chimicamente, all’acetilcisteina, sostanza frequentemente prescritta contro la bronchite e altri problemi respiratori. Se poi alla minestra vengono aggiunti aglio e/o peperoncino, anch’essi noti da secoli per le loro proprietà benefiche sulle malattie respiratorie, le proprietà del piatto vengono potenziate. Quando si è raffreddati o influenzati è inoltre consigliabile assumere la vitamina C attraverso l’alimentazione e le bevande (succhi di pomodoro, kiwi, agrumi e papaya, ma anche ananas e miele, quest’ultimo è un antinfiammatorio naturale). Una bella bevuta di latte caldo e miele prima di andare a dormire è ad esempio un ottimo aiuto contro il raffreddore e l’influenza. Diciamoci la verità: si sa cosa si deve fare per evitare il raffreddore e l’influenza, ma poi è difficile mettere in pratica i consigli, anche perché evitare il contatto con i malati è impossibile, perché non si possono chiudere scuole, uffici, eccetera per sei mesi. Ecco allora che torna utile la prevenzione, ad esempio, assumendo fermenti lattici regolarmente, ben tollerati anche dai bambini. Insomma, non potendo evitare il contatto, è meglio potenziare le difese. Quando poi il raffreddore diventa influenza, bisogna valutare l’entità della stessa, sia per gli adulti che soprattutto per i bambini. Ma in questo caso, è meglio andare dal medico. redazione@ lapagina.ch