È triste a dirlo, ma certe cose non cambiano. A nulla valgono gli appelli, le campagne di informazione, i casi già accaduti e le testimonianze di chi ha subito: le donne subiscono e tacciono. È la cronaca che ce lo dice. Sono le stesse donne che subiscono che lo dimostrano. Negli ultimi giorni sono accaduti alcuni casi di cronaca che ci disorientano. È vero che ultimamente la campagna contro la violenza femminile si è intensificata, così come sono sempre di più i casi di quelle donne che per esperienza esortano a non avere paura a denunciare gli abusi fisici o psichici subiti. Si spera che tali messaggi insieme alle diverse campagne a favore di questi casi siano un forte monito sia per chi maltratta, ma soprattutto che siano un incentivo per tutte le donne a non lasciarsi sopraffare dalla violenza altrui e invece poi assistiamo scene come quella di Ylenia, una ragazza di 22 anni, l’ultima in ordine di tempo bruciata viva, che difende a spada tratta il proprio compagno autore, quasi certamente, dell’orribile gesto. E non è la sola.
Ha avuto esito peggiore una 50enne di Milano uccisa a coltellate dal marito. Già anni prima la donna era stata soccorsa per una coltella alla schiena e da anni subiva violenze a suon di bastonate dal marito. Cosa aspettava la donna a denunciare? Forse la risposta può arrivare, indirettamente, da un’altra donna, una 40enne che sempre la scorsa settimana viene soccorsa dai carabinieri perché il compagno la picchia con un manico di scopa, ma decide di non denunciarlo “perché lo amo”. L’amore che si prova per il proprio compagno violento è davvero più grande dell’amor proprio?
Non serve a nulla, viene da pensare, fare tutto quello che si fa per spronare le donne a denunciare le violenze patite. Non serve a nulla esortare gli uomini alla non violenza se poi tacitamente le vittime acconsentono agli abusi subiti e a volte li difendono apertamente.
Sono migliaia le donne aggredite, picchiate, perseguitate, sfregiate. Quasi 7 milioni, secondo i dati Istat, quelle che nel corso della propria vita hanno subito una forma di abuso e quasi nessuno denuncia. Il 78% delle donne che ha subito stalking, quasi 8 su 10, non si è rivolta ad alcuna istituzione e non ha cercato aiuto. È una realtà scoraggiante, che ti mette di fronte al fatto che una giovane ragazza 22enne, fortemente ustionata, pianga e lotti contro tutti in difesa del proprio compagno che con molta probabilità è lo stesso che le ha dato fuoco.
Un emendamento alla legge di bilancio approvato in Commissione alla Camera prevede lo stanziamento di 5 milioni annui nel triennio 2017-2019, destinati alle donne vittime di violenza e ai loro figli. Le risorse andranno al piano antiviolenza, ai servizi territoriali, ai centri antiviolenza e ai servizi di assistenza alle donne. Ci auguriamo che parte di questi fondi siano utilizzati per la creazione di corsi, attività e terapie mirate al mutamento della mentalità femminile, affinché sia insegnato loro ad avere meno amore per i propri aguzzini e più amor proprio.
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