Gli anni Sessanta non segnarono solo l’inizio di una stagione di benessere economico. Ma anche l’arrivo sugli schermi cinematografici di una nuova serie di personaggi. Super eroi e gente qualunque. Non ci riferiamo al solito agente segreto oppure alla simpatica coppia di pasticcioni Franco Franchi e Ciccio Ingrassia. Parliamo di Bruno Bozzetto e di alcuni dei suoi più celebri cartoni animati. La serie del “Signor Rossi”, simbolo dell’italiano medio, creata nel 1960. “West and soda”, del 1965, irriverente parodia degli spaghetti-western di Sergio Leone, all’epoca famosissimi. “Vip-mio fratello superuomo”, satira sul consumismo sfrenato degli anni del boom economico italiano, uscito nelle sale italiane esattamente cinquant’anni fa e che recentemente ha dato alla stampa l’occasione di ricordarne l’autore: il disegnatore Bruno Bozzetto. Ottantenne. Avvocato mancato. Produttore. Disegnatore autodidatta. Regista di ben quarantuno pellicole. Centotrentaquattro premi alla carriera tra cui una Palma d’Oro al Festival di Cannes, un Orso d’oro al Festival di Berlino, una nomination all’Oscar, Bruno Bozzetto ha saputo portare sullo schermo e ricordare alla società del benessere le nevrosi dell’italiano medio del periodo del dopoguerra. Il suo Signor Rossi, categoria sociale che ormai è persino entrata nel linguaggio comune, è l’uomo qualsiasi. Tormentato da insoddisfazioni, dalle manie di grandezza che il consumismo illude di concedere a tutti, ma che infine si trova ad essere semplice pedina di una società che giudica le persone solo per la capacità di acquistare beni sempre nuovi e in apparenza desiderabili. Come oggi ci ha abituati internet. Dal consumismo alla delirante illusione di appartenere ad un nuovo stato sociale il passo è breve. Ce lo ricorda un’altra geniale produzione di Bozzetto: “Vip-mio fratello superuomo”, del 1968. Due super-fratelli, l’uno fisicamente dotato ed altrettanto ingenuo, l’altro insignificante ma di buon senso, sfidano un immaginario gruppo di super-malvagi che progettano di condizionare gli acquisti dei consumatori. Fanno sorridere le tecniche di vendita dell’epoca: basate su insistenti ritornelli musicali, e pubblicità dalla grafica ossessiva e seducente. Ancora una volta dobbiamo però ammettere che le intuizioni di Bozzetto, paradossali negli anni Sessanta, invece sono diventate la nostra realtà digitale quotidiana. Nel corso degli anni la satira sociale, tipica di Bozzetto, ha ispirato anche molte sue altre produzioni. Pubblicità. Filmati di divulgazione scientifica della RAI italiana, come per la rubrica televisiva “Quark” di Piero Angela. Sigle televisive, come “Scacciapensieri”, serie di cartoni animati per ragazzi, trasmessa ininterrottamente dal 1973 dalla Radio televisione della Svizzera di lingua italiana-RSI e con cui l’instancabile Bruno Bozzetto recentemente ha rinnovato la sua collaborazione anche per nuove produzioni.
NL TOMEI