Non c’è dubbio che si tratta di una epidemia temibile, quella del Coronavirus che, partendo dalla Cina, si sta diffondendo con una certa rapidità nel resto del mondo. Pur avendo isolato il focolaio, il virus si è messo lo stesso in cammino rivelando alcuni casi sparsi nel mondo. In casi come questi la paura si fa largo e non a torto perché il contagio è possibile e potrebbe portare alla morte. Ad oggi, i dati ufficiali dell’OMS e confermati dall’UFSP riportano che nel mondo sono state segnalate più di 71 000 infezioni con il nuovo coronavirus, di cui 1775 persone sono decedute. Tra queste cinque persone sono morte al di fuori della Cina continentale, precisamente nelle Filippine, a Hong Kong, in Giappone, in Francia e a Taiwan. Dunque un contagiato sarebbe deceduto anche in Europa, anche se si tratta di un turista di nazionalità cinese, mentre la Farnesina ha reso noto che c’è il primo italiano con il coronavirus sulla nave da crociera Diamond Princess, in quarantena, a Yokohamna, in Giappone, dove si registrano un totale delle persone contagiate è ora 454. Sulla nave vi sono 35 italiani a bordo di cui 25 sono membri dell’equipaggio, come il comandante. Si sta pensando ad un volo di stato per rimpatriarli. L’italiano contagiato è partito con un volo di stato americano perché residente in America e sposato con una donna americana.
Il picco di contagi è stato registrato il 12 e 13 febbraio, ma sembra che fino a fine febbraio la situazione rimanga complicata, mentre ci si augura che la crisi possa rientrare verso aprile. Infine fa preoccupare la notizia di un caso di contagio confermato in Africa, in Egitto. La notizia viene accolta con molta apprensione, purtroppo il continente africano è scarsamente equipaggiato e altamente impreparato ad affrontare epidemie di questo genere per il livello sanitario fortemente scadente. Al momento gli sforzi si stanno concentrando per rafforzare la capacità diagnostica degli stati membri dell’Unione Africana ma su 55 Paesi, solo in 16 hanno la capacità di testare il coronavirus. Si sta però lavorando affinché entro la fine del mese siano disponibili almeno altri 20 laboratori.
Non solo cattive notizie, per fortuna ci sono anche dei miglioramenti che riguardano l’andamento dell’epidemia. Pare infatti che le autorità cinesi riportino che dopo il picco i casi di contagio siano in calo. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), ha annunciato su Twitter che è arrivata a Pechino la task force dell’Oms e gli esperti aiuteranno le autorità locali a controllare i criteri di conteggio dei casi del nuovo coronavirus e forniranno un quadro ancora più chiaro della situazione.
Buone notizie anche dal bollettino medico dell’istituto Spallanzani dove è ricoverata la coppia cinese affetta da coronavirus che risulta in miglioramento anche se restano ricoverati in terapia intensiva e la prognosi rimane riservata. Anche Niccolò, il 17enne arrivato da Wuhan e ricoverato allo Spallanzani di Roma, continua a essere in buone condizioni di salute. I test fino adesso effettuati risultano negativi e il ragazzo continua ad essere sereno e di ottimo umore. Mentre le condizioni di salute del ricercatore italiano proveniente dalla Cecchignola ricoverato per infezione da coronavirus sono ottime.
Per quanto riguarda la situazione attuale in Svizzera è assolutamente sotto controllo e il coronavirus non è stato riscontrato in nessuno dei campioni esaminati, anche se l’UFSP non esclude che vi sia la possibilità che dei casi si possano verificare. Ad oggi e in base alla stima della situazione attuale, non vi sono limitazioni all’ingresso in Svizzera.
Infine è stata diffusa la notizia di un decotto realizzato con una ricetta della medicina tradizionale cinese che sembra essere efficace nel trattare i pazienti colpiti da polmonite provocata da nuovo coronavirus. Il decotto si chiama ‘Qingfei Paidutang’ ed è stato usato per 701 pazienti, casi confermati di Covid-19, in 10 province. Di questi, 130 sono stati curati e dimessi, ha spiegato Li Yu, funzionario che fa parte dell’Amministrazione nazionale della medicina tradizionale cinese (Tcm). I sintomi, secondo i dati riportati dall’esperto, sono scomparsi in 51 casi e migliorati in 268, con altri 212 pazienti rimasti in condizioni stabili.