16Respinta dal gip Giacomo Marson la richiesta dei legali di Michele Buoninconti, marito di Elena Ceste e unico accusato dell’omicidio della moglie
Asfissiata dal marito: sarebbe morta così, secondo i carabinieri, Elena Ceste, la casalinga di Costigliole d’Asti madre di 4 figli scomparsa da casa il 24 gennaio 2014 e ritrovata cadavere lo scorso ottobre, in un canale di scolo poco distante dalla propria abitazione. Il marito Michele Buoninconti, accusato di omicidio premeditato e occultamento di cadavere, è stato arrestato a fine gennaio nella sua abitazione. Per non turbare i 4 figli della coppia, i militari hanno atteso che i bambini fossero a scuola per agire. L’uomo alla vista dei Carabinieri non ha detto nulla. “La donna sarebbe deceduta per morte violenta nella sua abitazione. Probabile l’asfissia” ha detto il comandante dei carabinieri di Asti, colonnello Fabio Federici, secondo cui il corpo della Ceste è stato occultato, lì dove è stato rinvenuto, “nel rio Mersa sin dal giorno della sua scomparsa”.
Quanto al movente dell’omicidio, si parla di “situazione familiare complicata”. L’uomo, che ora si trova detenuto alla casa circondariale di Quarto inferiore nell’astigiano, tuttavia non ha ancora confessato il delitto. Buoninconti, vigile del fuoco, il giorno della scomparsa riferì agli inquirenti che la moglie si era allontanata da casa senza neanche il telefonino e lasciando l’auto in cortile. I carabinieri perlustrarono campi, boschi e i pozzi limitrofi al paese in cui abitava Ceste. Ma niente, la donna sembrava scomparsa nel nulla, tanto che si ipotizzò tra le altre cose anche una fuga volontaria o un suicidio. Anche la trasmissione “Chi l’ha visto” si interessò al caso. A fine febbraio dell’anno scorso il marito disse agli inquirenti che la moglie sarebbe stata ricattata da due uomini a causa di una foto che la ritraeva abbracciata a un amico. Ma i due in questione vennero subito scagionati. Da allora una ridda di segnalazioni da parte di gente comune, ma anche di mitomani, in cerca di uno spazio sotto i riflettori televisivi. Inizialmente c’è chi pensa di aver visto Elena Ceste a bordo di un mezzo pubblico a Torino. I carabinieri acquisiscono i video delle telecamere di sicurezza ma una torinese vi si riconosce e la pista si rivela infondata. L’ultima segnalazione arriva addirittura dalle Canarie. Qualcuno dice di averla notata a Tenerife con un uomo. Ma anche questa ipotesi è destinata a cadere. Il 18 ottobre scorso, a nove mesi dalla sua scomparsa, viene rinvenuto un cadavere in avanzato stato di decomposizione in un canale di scolo non molto distante dalla sua abitazione. I rilievi scientifici stabiliscono che il Dna è quello della donna scomparsa. Il 24 ottobre Buoninconti viene iscritto nel registro degli indagati. Infine, l’arresto del marito della Ceste, a pochi giorni da un’intervista al quotidiano “la Repubblica”: “Eravamo – ha detto – una famiglia perfetta, non ci mancava nulla. Mia moglie era una santa. Non meritava di finire così”, e ancora: “Vorrei solo poterla seppellire, ormai è passato un anno. Mi sembra giusto anche per i miei figli”. A disporre l’arresto di Buoninconti, il gip di Asti Giacomo Marson, che ha accolto la richiesta del pm Laura Deodato.
Askanews