Tratto dall’omonima serie televisiva americana dei primi anni ’70, la vicenda del vampiro dark sta conquistando tutti con un film del genere drammatico, horror e fantasy tipico del regista visionario
C’era una volta un giovane Tim Burton che non perdeva neanche un episodio di un telefilm americano cult, Dark Shadows, andato in onda dal ’66 al ’71 e che proponeva per la prima volta negli orari pomeridiani mostri e creature del mistero inserendoli in trame ricche di colpi di scena e dall’impianto tra il gotico e la soap opera. Pane per i denti per il fervido immaginario del ragazzo. Ma c’era un altrettanto giovane ragazzo di nome Johnny Depp, anche lui affascinato della stessa serie televisiva dove il personaggio principale era il vampiro Barnabas Collins. Il caso volle che anni dopo i due si incontrarono, Tim Burton era diventato il visionario regista che tutti conosciamo e Johnny Depp uno degli attori più acclamati sapiete trasformista nonché maggior interprete dei film di Burton. Nasce, in maniera quasi spontanea e naturale, il desiderio di realizzare su pellicola la storia della loro passione televisiva giovanile, la storia del vampiro gentiluomo. «Ricordo che noi ragazzini tornavamo a casa di corsa, alle quattro del pomeriggio, per vedere in tv le avventure del Vampiro Barnaba. Allora non c’erano molte storie di vampiri e streghe e soprattutto non ce n’erano nella programmazione pomeridiana. E così, quando Tim ed io abbiamo iniziato a pensare ad una storia di vampiri, Dark Shadows è tornato subito nei nostri pensieri» racconta l’attore protagonista.
L’ispirazione è piu che palese, non solo il film porta lo stesso titolo della serie televisiva delgli anni ’70, ma anche la trama e i personaggi. Il protagonista è sempre Barnaba nato e creato dall’insieme delle idee di Johnny Deep, Tim Burton e Seth Grahame-Smith sceneggiatore voluto dal regista per la scrittura del film. Così realizza la trama del film partendo dalle origini del protagonsta, quando Barnaba era il figlio della più potente famiglia di una città del Maine dove si erge il loro grande e meraviglioso castello. Il figlio ed erede della famiglia, Barnaba (Johnny Depp), ha tutto: ricchezza, potere, fama, bellezza. S’innamora di una splendida fanciulla, Josette. Ma ha commesso l’errore (involontario) di intrattenersi con la domestica, Angelique. La ragazza lo adora sin da bambina e non vive che per lui, per questo non sopporta il tradimento e per fargliela pagare si trasforma in una strega, dai poteri malefici. Prima uccide i genitori di Barnabas, poi spinge al suicidio Josette, infine condanna l’amato in un morto vivente, un vampiro, che imprigiona, ben incatenato, in una bara, seppellita in una fossa profonda. La maledizione caduta sul ragazzo però lo fa risvegliare 200 anni dopo, nel 1972, quando il mondo è ormai completamente differente. «Non potevamo pensare a nessun’epoca più surreale di quella. I primi anni Settanta erano strani, lo erano per allora, come lo sono adesso. Il 1972 è stato un anno interessante, di grandi cambiamenti in tutti gli aspetti della vita, l’arte, la televisione, gli oggetti. I giovani erano strani, hippie, figli dei fiori, la musica era strana, gli oggetti lo erano» spiega Johnny Depp.
Il vampiro torna al castello per scoprire che è in rovina ed è abitata dai suoi stralunati eredi: la matriarca Elizabeth Collins Stoddard (Michelle Pfeiffer) per tentare di risolvere i problemi ha addirittura ingaggiato una psichiatra, la dottoressa Julia Hoffman (Helena Bonham Carter). Nella casa abitano il fratello di Elizabeth, Roger, con i suoi figli, l’adolescente Carolyn e il piccolo ma precoce Roger. Ovviamente la maledizione non è ancora cancellata, e la famiglia è ridotta sul lastrico, soppiantata dalla spregiudicata concorrenza di Angie (reincarnazione di Angelique), bella, aggressiva, ostinata a cancellare ogni traccia dei Collins da Collinsport. Toccherà a Barnaba vendicare sé stesso e la sua dinastia.