Un affiliato dell’ISIS proveniente dall’Asia
Sembra sia stato identificato dalla polizia turca il militante dell’Isis esecutore della strage di capodanno nel locale Reina di Istanbul. I media turchi precisano che si tratta di un cittadino uzbeko di nome Abdulkadir Masharipov. Il killer sarebbe giunto a Istanbul dalla provincia di Konya il 15 dicembre. Il suo nome in codice sarebbe Abu Muhammed Horasan.
Pare che la sera dell’attacco al Reina il killer sia giunto in taxi vicino alla moschea di Ortakoy, partendo dalla zona meridionale della città.
Da lì avrebbe poi raggiunto a piedi la discoteca e potrebbe aver fatto una telefonata prima di entrare in azione. A quel punto tira fuori dalla borsa un Ak -47 e si reca al piano superiore della discoteca. Dalle immagini delle telecamere a circuito chiuso del Reina, si nota come il killer agisce in modo veloce e determinato. In cinque minuti massacra 39 persone, comprese le guardie di sicurezza. Durante la strage ricarica l’arma più volte e spara 180 colpi. Il suo modo di agire lucido e determinato, fanno pensare ad un livello di addestramento militare. Si tratterebbe dunque di un sicario di alto livello appartenente all’Isis.
Terminata la strage, ha il tempo di cambiarsi gli indumenti e ripulire l’arma dalle impronte. Infine riesce a darsi alla fuga, nonostante le numerose pattuglie presenti nel quartiere. Difficile dire che abbia operato da solo e si presume che altri killer abbiano partecipato alla strage. I testimoni hanno affermato di aver visto sparare da luoghi diversi.
Nelle ore successive alla strage, viene subito identificato il tassista e messo a disposizione degli inquirenti. Sull’identità dell’attentatore non c’è ancora alcuna ufficialità e tutti i nomi fatti circolare finora sui media sono poi stati smentiti. Prima era stata divulgata l’immagine presa dalle telecamere di sicurezza di un ambulante che non c’entrava nulla ed è stato costretto a presentarsi alla polizia per discolparsi; poi si è detto che il killer arrivava dal Kirgikistan o dall’Uzbekistan; poi c’è stata la pista cinese e ancora, i media hanno incolpato il kirghiso Iakhe Mashrapov, il quale condivide la somiglianza del cognome con Masharipov e che per sua fortuna non era a Istanbul la notte della strage. Adesso è stata intrapresa la pista dell’uzbeko.
Dalla Turchia però arrivano poche notizie confermate, complice anche la stretta censura messa in atto dal governo. Tanti dunque gli interrogativi rimasti senza risposta.
Resta il fatto che, rimanendo fuori dai radar dell’intelligence, il killer è tutt’ora a piede libero.
D.M.
foto: Ansa