I Paesi membri dovrammo modificare le norme che prevedono la cattura a scopi commerciali
In arrivo un nuovo stop alla caccia alle balene e ai delfini in sede Onu: durante il meeting della Convenzione sulle specie migratorie (Cms) tenutosi dal 4 al 9 novembre a Quito, in Ecuador, è stato approvato un documento che sancisce il divieto di cattura dei cetacei a scopo commerciale. Non è la prima volta che per tutelare questi animali vengono approvate norme o risoluzioni di organismi internazionali, ma l’Enpa, l’Ente nazionale protezione animali, ritiene addirittura storica questa presa di posizione da parte delle Nazioni Unite.
Come si legge nel documento stilato durante questa Convenzione, prevista dal trattato internazionale dell’Unep, United Nations Environment Program, ‘è stato sancito il divieto di catturare i cetacei a scopi commerciali e di utilizzarli in delfinari e oceanari che, come tutte le inaccettabili strutture di cattività, sono inadatti alle esigenze della specie‘. Una vittoria ambientalista che comporterà l’impegno formale di tutti i Paesi aderenti alle Nazioni Unite dimodificare le norme vigenti nella legislazione interna per garantire l’applicazione del divieto. Vedremo se e quando gli Stati membri modificheranno tali norme, ma intanto l’Enpa canta vittoria: ‘La risoluzione presa in sede Onu è di cruciale importanza ai fini del divieto di cattura e utilizzo dei cetacei per la cattività. Il provvedimento della Cms prevede che i 120 Paesi membri modifichino la loro legislazione interna per vietare le catture in natura e blocchino le importazioni dei cetacei per gli spettacoli nei delfinari. E che anche la Cites e l’Iwc (Commissione Internazionale Baleniera) prendano atto dei contenuti della risoluzione e si impegnino affinché le indicazioni contenute nella stessa siano applicate‘.
La differenza rispetto ad altri simili divieti approvati in precedenza è che è stato lo stesso mondo scientifico a chiedere fermamente lo stop per questioni non soltanto di natura etica, ma di conservazione della specie, come spiega il direttore scientifico dell’Enpa, Ilaria Ferri: ‘Questa risoluzione rappresenta una svolta, anche perché, in tale circostanza, a prendere posizione contro la cattività è lo stesso mondo scientifico. Una svolta resa possibile anche grazie all’impegno di Enpa e del comitato italiano nella Cms che hanno sollevato, oltre a motivazioni etiche, le questioni di natura etologica e conservazione delle specie‘. Per questo motivo l’Enpa ha chiesto al governo italiano la ratifica della risoluzione il prima possibile, in modo da vietare per sempre le importazione dei cetacei destinati alla cattività. Resta ovviamente ancora aperto il fronte dei massacri che avvengono sui cetacei da parte di alcuni Paesi, in barba alle norme internazionali: ma il divieto di cattura, se davvero ratificato da tutti i 120 Paesi, rappresenta comunque una vittoria non scontata.
Fonte: Nanopress