Domani 8 febbraio in tutto il mondo si celebrerà la Giornata mondiale per la sicurezza in Rete – Safer Internet Day – istituita e promossa dalla Commissione Europea. La giornata, come è facile intuire, si pone come un importante evento per stimolare una profonda riflessione sulla positività e la sicurezza della rete. L’uso eccessivo e sempre più dominante di internet e del web in tutti i campi sociali, professionali e della vita quotidiana ha reso necessario una riflessione maggiore su quello che è la sicurezza di questo mondo virtuale.
Quanti casi di cronaca leggiamo giornalmente che si collegano al web? I casi di truffa sono ormai all’ordine del giorno. Per non parlare degli attacchi hacker che coinvolgono grandi organizzazioni, istituzioni o in alcuni casi intere nazioni. Ricordiamo il recente attacco hacker che ha colpito le ferrovie svizzere con la diffusione dei dati personali di migliaia di passeggeri. L’atto, a detta dell’hacker autore del reato, aveva l’intento di voler denunciare il problema della sicurezza dei dati in Svizzera.
I casi di cyberbullismo si moltiplicano, il revenge porn sta diventando di uso comune, e poi adescamento, furto di dati sensibili, furto di identità, diffamazione, diffusione di false notizie e via dicendo. La Rete è tutt’altro che un luogo tranquillo e sicuro.
Eppure è, nello stesso tempo, uno dei mezzi di uso comune più diffuso e utilizzato a tutte le età, in modo particolare dai giovani. Da una recente ricerca sul problema si evince che pur crescendo la consapevolezza sulle potenzialità e sui rischi della Rete, certi fenomeni di rischio sono tutt’altro che sconfitti, tanto che, solo negli ultimi 2-3 mesi, il 24% degli intervistati racconta di aver scambiato proprie immagini intime, mentre il 7% dichiara di essere stato vittima di atti di cyberbullismo, a cui si aggiunge un 21% di spettatori di tali atti.
A proposito di questo studio, si tratta dell’annuale ricerca condotta da Generazioni Connesse, in collaborazione con Skuola.net, Università degli Studi di Firenze e Sapienza Università di Roma – CIRMPA, proprio in occasione del Safer Internet Day 2022, su un campione di 2.472 studenti di scuole secondarie di primo e secondo grado. Dallo studio emerge un altro dato, ovvero che in questo ultimo anno è attestato l’uso minore di internet. Se, infatti, tra il 2019 e il 2020 era più che raddoppiata la percentuale di coloro che raccontavano di essere connessi dalle 5 alle 10 ore al giorno – passando dal 23% al 59% – nell’ultimo anno il dato ha evidenziato un leggero calo fermandosi al 42% dei ragazzi collegato al web per un tempo medio così lungo.
Sempre secondo questo studio, anche chi dichiara apertamente di essere sempre connessi ha diminuito le ore su internet, passando da 18% rilevato nel 2021 al 12% della prima rilevazione del 2022.
Non usare internet, però, non può essere la risposta giusta.
L’uso del digitale, come abbiamo detto all’inizio, sta entrando sempre di più a far parte del nostro quotidiano. Abbiamo visto, per esempio, come la pandemia e i lockdown ci hanno messo di fronte alla necessità di essere in Rete, oltre che per lavoro, anche solo per poter comunicare con i nostri cari. Per questo, la risposta giusta deve essere soprattutto più consapevolezza e più controllo. Deve essere garantito prima di tutto un maggior controllo dei servizi sulla Rete. In Svizzera, per esempio, di recente è stata lanciata un’etichetta svizzera di fiducia digitale (Swiss Digital Initiative – SDI) che ha appunto il compito di identificare i sevizi digitali affidabili per trasparenza, sicurezza e protezione dati.
Ma soprattutto bisogna essere più consapevoli e in grado di saper riconoscere gli eventuali pericoli che la Rete cela, questa è una delle prime forme di prevenzione e anche di difesa che dobbiamo imparare e insegnare ai più giovani per un approccio sicuro con questo mondo.
Bisogna saper cogliere tutti i lati positivi che la Rete ci offre, sfruttare le possibilità e usufruire delle opportunità di crescita e di socialità che la Rete può offrire. Cadere nella Rete non deve essere per forza un problema… basta scegliere quella giusta.
Redazione La Pagina