Dall’inizio della legislatura, con la riduzione della dotazione di 50 milioni di euro per ciascuno degli anni 2013 e 2014 e con le restituzioni effettuate nel biennio, l’onere della Camera a carico del bilancio dello Stato si riduce di 138,3 milioni di euro rispetto al 2012, utilizzabili per altre finalità di pubblico interesse. È quanto si legge nel bilancio di Montecitorio approvato lo scorso giovedì dall’Ufficio di presidenza
“Quanto fa risparmiare la Camera allo Stato nel 2013 e nel 2014? 138 milioni di euro. È questo il dato più significativo del bilancio consuntivo 2013 e della variazione di bilancio 2014 approvati dall’Ufficio di Presidenza. Ed è la conferma del lavoro che stiamo facendo per tener fede agli impegni di sobrietà assunti a inizio mandato”. Lo ha affermato su Facebook la presidente della Camera Laura Boldrini, commentando il bilancio di Montecitorio approvato lo scorso giovedì dall’Ufficio di presidenza. “Ma c’è dell’altro – aggiunge – le spese di funzionamento continuano a diminuire: nel 2014 sono state ridotte di quasi 18 milioni. Ed è il terzo anno consecutivo che questa voce di bilancio scende”. Infine, “una questione che da tempo suscita polemiche: i contratti di affitto dei Palazzi Marini, dove sono ospitati gli uffici di circa 400 deputati. Abbiamo deciso – spiega Boldrini – che il rapporto è destinato a cessare a partire dal 2015. Scelta che diventerà operativa dopo il voto dell’aula e che si tradurrà in una minore spesa di 30 milioni all’anno. Altri risparmi deriveranno dal processo dal riassetto delle retribuzioni dei dipendenti in servizio”.
“Con Consuntivo 2013 e variazione Bilancio 2014 @Montecitorio mantiene gli impegni per serio contenimento della spesa. Ottimo @Paolo Font”. Così la vice presidente della Camera, Marina Sereni su Twitter commenta l’approvazione del bilancio di Montecitorio, sottolineando il lavoro del questore Pd Paolo Fontanelli. “L’ufficio di presidenza ha varato il bilancio consuntivo 2013 e la variazione per il 2014 con un risultato che conferma un’incisiva azione di contenimento e di razionalizzazione della spesa. In modo particolare, oltre a confermare la riduzione di 50 milioni di dotazione dello Stato verso la Camera, si è anche decisa la restituzione di 28 milioni e 300 mila euro, raccogliendo così l’appello rivolto dal governo agli organi costituzionali”. Lo dichiara in una nota Paolo Fontanelli (Pd), questore della Camera. “Questo vuol dire – spiega Fontanelli – che fra il 2013 e il 2014 la Camera ha ridotto di 138 milioni e 300 mila euro le somme derivanti dallo Stato, e quindi dai contribuenti. In questo quadro rientra la decisione di attuare il recesso degli affitti di Palazzo Marini. Decisione resa possibile da un impegno di tutti i gruppi e fatta propria dal governo nell’ambito del dl Irpef approvato dalla Camera”. “Il vice presidente Di Maio ha ragione a dire che anche il M5S ha contribuito alla definizione della norma – conclude il questore della Camera – va precisato però che il voto che ha reso possibile la concretizzazione di questa scelta è quello sul decreto votato soltanto dalla maggioranza”.
Il sottosegretario alla Presidenza del Consiglio Graziano Delrio ha espresso “apprezzamento per la decisione dell’Ufficio di Presidenza della Camera dei Deputati di procedere ai risparmi di spesa presentati oggi con l’approvazione del bilancio, contribuendo, come istituzione costituzionale, alla spending review proposta dal Governo, in un momento in cui il Paese e i cittadini sono ancora in difficoltà”. Lo si legge in una nota.
No ulteriori interventi nel 2014
“Per quello che so, lo ha detto anche il ministro Padoan di recente, non sembra che ci sia bisogno di intervenire ulteriormente in quest’area”. Così il commissario straordinario per la spending review, Carlo Cottarelli, sui risparmi da totalizzare nel 2014, durante l’audizione svolta il 25 giugno in commissione Affari costituzionali della Camera. “Nel Def – ha aggiunto Cottarelli – c’erano 4,5 miliardi, nel decreto 66 sono stati introdotti risparmi per 3,5 miliardi, 3 miliardi di spese e mezzo miliardo di spese fiscali, le agevolazioni, un importo più o meno simile a quello che si estende al 2015”. Cottarelli ha spiegato di essere impegnato al momento nell’implementazione del decreto Irpef “compresa la riforma della spesa per beni e servizi della P.A., e su diversi progetti che dovrebbero fornire un input alla prossima legge di stabilità”. “Non ho mai parlato di fusione tra le due principali forze di polizia generalista, polizia e carabinieri, ma si è parlato di sinergie”, ha chiarito nel corso dell’audizione Cottarelli. Per la sicurezza, ha detto, “in Italia si spende di più rispetto agli altri Paesi di area euro, ma non necessariamente troppo”.