Presidente ed ex first lady nel mirino al dibattito su Fox, ecco le critiche da parte dei candidati repubblicani
Ted Cruz contro Donald Trump. Marco Rubio contro Chris Christie. Jeb Bush nel mezzo, impegnato a presentarsi come un’aspirante alla Casa Bianca misurato, ma non populista. Come prevedibile, i candidati repubblicani alle elezioni presidenziali americane arrivati sul palco del North Charleston Coliseum and Convention Center in North Charleston, South Carolina, si sono attaccati a vicenda. Ma il loro vero target non ha preso parte al dibattito andato in onda su Fox Business News. Ad essere presi di mira sono stati il presidente uscente, Barack Obama, e la donna che ha fatto parte della sua amministrazione come segretario di Stato: Hillary Clinton.
Su Obama
- “Non ha parlato dei 10 marinai statunitensi” fermati nello stesso giorno del discorso dalla Guardia della Rivoluzione islamica di Teheran per aver violato le acque territoriali iraniane. “È stato tremendo vedere quei marinai in ginocchio. Ma c’è una buona notizia”, ha detto Ted Cruz, il senatore del Texas: “Il prossimo Commander in chief è su questo palco”.
- L’ultimo discorso alla nazione di Obama sarebbe stata la descrizione di “un mondo fantastico”, lo sostiene Chris Christie, governatore del New Jersey. Per questo “serve fare pulizia” anche perché “la classe media è sempre più schiacciata”, infine ha paragonato Obama a un “bambino petulante”.
- Nel giorno del trasferimento in Oman di 10 prigionieri dello Yemen dalla prigione statunitense a Guantanamo, Marco Rubio, il senatore della Florida, ha promesso esattamente l’opposto di quanto Obama vorrebbe fare: anziché chiudere la prigione di massima sicurezza, lui ci porterebbe i prigionieri per ricavarne informazioni preziose. Secondo Rubio il 2016 è un “anno di svolta”.
- Forse l’unico ad essere d’accordo almeno su qualcosa con Obama è stato Ben Carson. L’ex neourochirurgo afroamericano ha detto che “abbiamo il sistema militare migliore al mondo”. Nel suo discorso alla nazione, il presidente in carica aveva detto che “gli Stati Uniti d’America sono la nazione più potente sulla Terra. Punto”. Carson tuttavia ha invitato i repubblicani come lui a pensare a lungo termine: dopo la sconfitta alle elezioni del 2012, “se ci facciamo del male [e perdiamo alla prossima chiamata alle urne] questa nazione è finita”.
- Donald Trump, l’ultimo tra i sette candidati a ricevere il primo round di domande iniziali, ha attaccato Obama ribadendo le sue politiche populiste contro cui – senza fare nomi – proprio il presidente si era espresso due giorni prima dicendo che “quando i politici insultano i musulmani…è sbagliato”. Anche ieri il magnate newyorchese si è messo in mostra facendo leva sulla proposta di impedire temporaneamente l’ingresso in Usa di tutti i musulmani, difendendo il diritto di possedere armi e dichiarando che lo scorso 13 novembre a Parigi non ci sarebbero stati oltre 100 morti se i terroristi che hanno agito per conto dell’Isis si fossero trovati davanti persone armate pronte a difendersi.
Sulla Clinton
- Secondo Christie, Hillary “non può essere presidente, porterebbe a una guerra. Con lei e Obama abbiamo meno democrazie” nel mondo.
- “Amo questo Paese, voglio lottare” anche per far sì che Hillary Clinton “non metta mai più piede alla Casa Bianca”. Ha detto che se verrà eletto, farà in modo che la sfidante democratica “stia a una distanza di 10 miglia dalla Casa Bianca”.
- Anche Jeb Bush ha preso di mira Hillary: se eletta, “creerebbe casini sul piano della sicurezza nazionale”. E poi “passerebbe il primo mese a fare la spola tra la Casa Bianca e i tribunali invece che a dedicarsi a stilare la sua agenda”, riferimento alle indagini dell’Fbi legate alla gestione delle sue email quando era segretario di Stato.
- Per Rubio, Hillary non ha le competenze per diventare presidente. “Chi mente alle famiglie dei quattro americani uccisi [nell’attacco alla sede diplomatica Usa] a Bengasi non può essere presidente; chi non sa gestire informazioni sensibili non può essere presidente”. Se Hillary viene eletta i prossimi quattro anni saranno peggiori degli ultimi quattro”. Con lui nello Studio Ovale gli Usa saranno invece “forti come non mai”.
- Anche Bush ha invitato gli sfidanti a mostrare “unità per sconfiggere Hillary, è un disastro. Tutti su questo palco siamo migliori di lei”.
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