La regista italiana si aggiudica Gran Prix du Jury. Sul podio, il film del turco Nuri Bilge Ceylan
L’Italia fa la sua bella figura a Cannes e grazie alla regista Rohrwacher e al suo film che si aggiudicano l’ambito secondo premio. È la prima donna regista italiana in assoluto a vincere un premio al Festival di Cannes. Le meraviglie era l’unico film italiano in concorso sulla Croisette e con questo riconoscimento la giovane regista entra di diritto nel panorama dei grandi autori internazionali. «Alice ha creato un mondo nuovo» ha spiegato la presidente della giuria, Jane Campion, la regista 32enne ha ricevuto il premio direttamente dalle mani di un’emozionatissima Sophia Loren ed ha ringraziato prima di tutto la sorella, l’attrice Alba (presente nel cast), il padre e tutta la famiglia. “È un film che mi ha molto toccata – afferma la Coppola sul film – Abbiamo adorato la protagonista della storia perché ha interpretato un personaggio vivo, vero. Direi che Le meraviglie mi è rimasto incollato addosso, mi sono trovata dentro il film, colpita dalle immagini e da questa storia sofisticata. Ti bastano pochi minuti per capire quanto quello che vedi nel film sia un ricordo personale”. Ma i commenti positivi non si limitano a questo, anche gli altri giurati hanno esposto il loro parere positivo sulla pellicola della Rohrwacher che per Sofia Coppola è “Poetico e commovente”, mentre per Nicolas Winding Refn sarebbe “un film bellissimo, un viaggio in un altro mondo. Mi ha rapito”.
Il film, coprodotto dalla ticinese Amka Films e dalla RSI, narra l’estate di quattro sorelle trascorsa nello strano “regno” che il padre Wolfgang ha costruito per proteggerle dal mondo “che sta per finire”. Un’estate che sarà scandita dall’arrivo nella loro casa di un ragazzo tedesco, Martin, in rieducazione che il padre, uno straniero, ha deciso di prendere come manodopera a basso prezzo per mettere un po’ in sesto gli affari e da un coinvolgente concorso televisivo a premi condotto dalla fata bianca Milly Catena (Monica Bellucci), e si chiama Il paese delle Meraviglie. Gelsomina vorrebbe partecipare, ma il padre non prende neanche in considerazione questa proposta, c’è da pensare alle nuove normative europee per la produzione alimentare e sistemare il laboratorio del miele con pareti lavabili e spazi ben delimitati, a rischio c’è la chiusura dell’attività. C’è bisogno di lavorare tanto, aumentare le api, sistemare il laboratorio. La molla si carica: da una parte un bambino silenzioso e sfuggente in cui Wolfgang proietta il figlio maschio tanto desiderato, dall’altra la forza di Gelsomina, che è disposta a tutto pur di rivedere la fata bianca. Le meraviglie racconta una storia d’amore piccola e feroce tra un padre e una figlia, con tormenti, gelosie e ritrosie, regali smisurati e dolorosi tradimenti.
Racconta il legame tra una famiglia e un territorio in profonda mutazione. E racconta anche di un grande fallimento, da cui però tutti usciranno più forti. Ma il vincitore della Palma d’oro è Winter Sleep, del turco Nuri Bilge Ceylan, uno dei favoriti di questo 67° festival di Cannes. Si tratta di un dramma familiare sullo sfondo degli attuali problemi della Turchia. Il regista, molto soddisfatto e felice del risultato, a dedicato il premio «alla gioventù del mio paese. A quelli che hanno perso la vita negli ultimi anni nelle rivolte» ed ha ricevuto anche il premio della Critica Internazionale Fipresci. Il premio della Giuria è andato a due film: Mommy, di Xavier Dolan e Adieu au langage, di Jean-Luc Godard.Tra gli attori, Timothy Spall, protagonista di Mr. Turner di Mike Leigh, ha vinto il premio per la migliore interpretazione maschile, mentre in campo femminile è andato a Julianne Moore per il suo lavoro in Maps to the Stars.