Il sindaco: “Rischi per l’ordine pubblico”
Niente burkini sulle spiagge di Cannes. “Manifesta in maniera ostentata un’appartenenza religiosa” che “rischia di creare disturbo all’ordine pubblico”. Nell’ordinanza voluta dal primo cittadino David Lisnard, di centrodestra, si vieta così l’accesso alle spiagge e ai bagni a coloro che “non hanno una tenuta corretta, rispettosa del buon costume e della laicità, che rispetti le regole d’igiene e di sicurezza dei bagnanti nel dominio pubblico marittimo”.
La notizia ha fatto il giro della Francia, paese scosso dagli attentati terroristici e che ha fatto della laicità la sua bandiera. A essere vietato, spiegano dal Comune, non è tanto un abito o un costume da bagno ma “una tenuta ostentata che fa riferimento a un’adesione a dei movimenti terroristici che ci fanno la guerra”, come ha dichiarato il direttore generale dei servizi della città ai media locali, secondo Nanopress.
Valls sostiene i sindaci
Il premier francese, Manuel Valls, afferma di “comprendere” e “sostenere” i sindaci delle località francesi che hanno preso provvedimenti per vietare il ‘burkini’, il costume da bagno per le donne musulmane che copre l’intero corpo, che ha definito “non compatibile con i valori della Francia e della Repubblica”. In un’intervista pubblicata dal quotidiano “La Provence” e ripresa da Askanews, Valls afferma però di non volere legiferare in materia.
“Capisco i sindaci che in questo momento di tensione hanno il riflesso di cercare soluzioni, evitare problemi di ordine pubblico, – ha affermato il capo del governo francese – sostengo dunque coloro che hanno preso provvedimenti, se motivati dalla volontà di incoraggiare il vivere insieme, senza secondi fini politici”. “Le spiagge, così come ogni altro spazio pubblico, devono essere preservate dalle rivendicazioni religiose. Il burkini non è una nuova linea di costumi da bagno, una moda. È la traduzione di un progetto politico, di contro-società, fondato tra l’altro sull’asservimento della donna”, ha affermato il premier, secondo l’agenzia stampa.
Tuttavia, ha insistito, il legislatore non deve intervenire. “Prima di pensare a legiferare, faremo applicare la legge che vieta il porto del velo integrale negli spazi pubblici, lo ricorderemo con il ministro dell’Interno ai prefetti e alle forze di sicurezza. Le autorità musulmane devono anche condannare il velo integrale, condannare gli atti di provocazione che creano le condizioni di un confronto”.
Secondo Valls, dietro il burkini “c’è l’idea che per natura le donne sarebbero impudiche, impure, che dovrebbero dunque essere completamente coperte. Non è compatibile con i valori della Francia e della Repubblica. Di fronte alle provocazioni, la Repubblica deve difendersi”.
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foto: Ansa