Se non se ne parlasse, sarebbe favoreggiamento all’attuale governo. Come se si volesse nascondere la realtà dei fatti per mostrare un mondo idilliaco, fatto di turiste polacche che fanno un lieto ritorno a casa dopo una fantastica vacanza sulla riviera romagnola, o nonne che vanno in giro da sole per parchi allegramente e tranquillamente, tanto in Italia non rischiano nulla.
La verità è che l’Italia, come anche altre parti nel mondo, non è un luogo sicuro. Fa paura dirlo, è demoralizzante e destabilizzante, ma è così. Solo che se viene denunciato l’atto, come atto di cronaca, ecco che tutti gli assertori del complotto facile, ne vedono obiettivi contorti di fondo. C’è chi afferma che le notizie sono strumentalizzate al fine di demonizzare la migrazione incontrollata che il nostro Paese sta subendo. Non si capisce bene cosa si voglia denunciare. Non è certo un segreto che l’Italia stia soffrendo a causa di un’ondata di migranti, che non è in grado di contenere il numero increscioso di rifugiati e richiedenti asilo che vi soggiornano. È vero che l’Italia ha più volte chiesto all’Europa di intervenire, un aiuto per affrontare il problema dell’accoglienza, dello smistamento e del controllo di queste masse. Quindi non sembra che ci sia nulla da nascondere.
Forse una maggiore sicurezza sarebbe più apprezzata. E questa ci vorrebbe non da ora, ma da tempo. Ritornando agli stupri nella settimana scorsa sono stati in tutto 5 e non è un numero sottovalutabile.
È vero però che secondo gli ultimi dati aggiornati del Viminale, è stata registrata una riduzione delle violenze sessuali nel nostro Paese. La sicurezza, dunque, si è sempre mostrata poco efficiente, almeno sotto questo punto di vista, e non da ora. Non è vero che le notizie dei fatti dell’ultima settimana sono state diffuse per aizzare gli italiani, alimentare il malcontento generale e l’intolleranza che cresce sempre di più nei confronti dei migranti, perché come è vero che la turista polacca è stata violentata dai quattro congolesi, è anche vero che la giovane turista che trascorreva la sua vacanza nel Salento è stata violentata da un giovane di Latina.
Entrambi le notizie sono state riportate con tanto di commenti ed indignazione. Per quale motivo non dovrebbe essere così? In entrambi i casi si tratta di violenze e come tali devono essere riportate. E non è il caso neanche di associare l’interesse mediatico ai 5 stupri della scorsa settimana ad un trend informazionale, ovvero che, visto che si tratta di un tema caldo, la stampa se ne occupa ampiamente. L’uso dell’attenzione mediatica strumentalizzata per alimentare la nascente xenofobia italiana è senza dubbio scorretta, ma non è da meno il tentativo di accusare la stampa di questo come metodo per combattere la stessa strumentalizzazione medianica.
Quelli della scorsa settimana sono stati dei terribili casi di cronaca e come tali, purtroppo, devono essere riportati (vedi pag. 25).
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