Quali sono stati gli errori? Questa è la domanda che si pone il parlamento cantonale di Ginevra
Il caso della 34enne socio terapeuta uccisa a settembre dello scorso anno da un detenuto durante un’uscita accompagnata viene sottoposto a nuove inchieste. Il detenuto che doveva fare una terapia andando a cavallo ha potuto comprare un coltello che doveva servire per la cure degli zoccoli del cavallo. Il cadavere di Adeline era stato trovato il giorno dopo vicino la palestra. Il detenuto è stato arrestato quattro giorni dopo alla frontiera tra la Germania e la Polonia. Il parlamento cantonale di Ginevra vuole sapere quali sono gli sbagli commessi a settembre del 2013, gli sbagli che hanno portato a questo delitto di una socio terapeuta. Per questo lo scorso giovedì, contro il governo, ha deciso di costituire una commissione di esperti nel caso. Solo a giugno il Gran Consiglio ginevrino aveva rifiutato, con 48 voti contro 45, di costituire una commissione parlamentare d’inchiesta sul caso Adeline. Dopodiché è stato presentato un intervento che è stato accettato con 52 voci a 30 e 5 astenuti. L’intervento corrisponderebbe alla richiesta della famiglia della vittima e alla petizione lanciata dagli appartenenti della vittima, questo è quanto ha spiegato Thomas Bläsi, membro del parlamento cantonale. La petizione è stata firmata da più di 4000 persone, inoltre è stata fondata l’unione “Justice pour Adeline”, Giustizia per Adeline. Il PLR, il PPD, i Verdi e parte di Ensemble à Gauche avevano respinto la mozione socialista, definita da alcuni deputati “populista”.
Secondo i granconsiglieri contrari alla commissione, i due rapporti pubblicati sulla vicenda – quello dell’ex consigliere di Stato Bernard Ziegler su mandato del Cantone e quello del professor Benoît Chappuis incaricato dall’HUG, hanno già rilevato a sufficienza le disfunzioni a tutti i livelli. Altro argomento avanzato: il parlamento non deve sostituirsi alla giustizia. Il consigliere degli Stati Pierre Maudet ha inoltre dichiarato che il governo sta lavorando per garantire che una situazione di questo genere non si ripeta. “Ho deciso di spostare l’apertura del reparto socioterapeutico nella prigione di Curabilis”, spiega Maudet, Curabilis dovrebbe accogliere detenuti pericolosi che hanno bisogno di cure psichiatriche.