Il comune messinese sul podio al Borgo dei Borghi 2018
Dopo aver dedicato la nostra attenzione a Gradara, che ha conquistato il titolo di Borgo dei Borghi 2018, restiamo
sul podio della trasmissione condotta da Camila Raznovich ‘Alle Falde de Kilimangiaro’, celebrando la medaglia d’argento conquistata da Castroreale, comune della zona tirrenica del messinese.
L’incantevole piccolo borgo dei peloritani è stato protagonista di un’emozionante scalata in classifica, sostenuto dai tutti i cittadini e dalle principali entità territoriali quali la Pro Loco Artemisia, il gruppo Amiamo Castroreale, l’associazione Andromeda ed il Piccolo Museo della Moto, oltre che dall’approvazione dei circa 5000 visitatori provenienti da tutta la Sicilia in meno di cinque mesi. Un risultato strepitoso ottenuto grazie all’imponente attività promozionale svolta dallo staff coordinato dal responsabile Antonino Sapienza, presidente dell’associazione Proposta Turistica 3.0: “Il secondo posto è un risultato straordinario ma siamo stati penalizzati dalla votazione della giuria che ha influito il 33% per giurato rispetto al totale del web voting nel quale siamo certamente arrivati primi. Un lavoro promozionale minuzioso e professionale (…). La pagina facebook è stata decisiva: ogni post pubblicato è stato realizzato ad hoc per toccare il cuore dei siciliani ed incentivarli a votare ogni giorno. Migliaia i like su ogni post che si sono effettivamente tramutati in voti. I numerosi appelli sono stati recepiti dalla cittadinanza che ha risposto alla grande con senso di appartenenza e responsabilità. Adesso come previsto continueremo a lavorare sull’asse turistico tirrenico che vedrà Castroreale centro culturale e vero e proprio hub turistico”, ha commentato Sapienza.
Dalle origini leggendarie, la nascita dell’antica Artemisia è attribuita al re mediorientale Artenomo e all’insediamento voluto dallo sposo della figlia, Castroreo, che gli diede il nome Krastos, al quale seguì quello di Crastina e poi Cristina. La seconda parte del nome con la quale si giunse poi all’attuale ‘Castrum reale’, ovvero ‘Castroreale’, è un’attestazione del favore dei nobili per il piccolo borgo, località prediletta, insieme alla sua fortezza, dalla famiglia reale. Con la costruzione del Castello voluta da Federico II d’Aragone nel 1324, inizia l’iter storico del borgo: situato sull’altura denominata Torace, l’elemento peculiare della fortificazione è il Mastio (o maschio o dongione), costituito da un torrione circolare raccordato con edifici di varie epoche. Dell’intera struttura è proprio la torre cilindrica ad indicare la zona più elevata, innalzandosi per ben nove metri, ripartiti in due sezioni: una zona inferiore accessibile mediante un varco, sormontata da una volta emisferica ed una zona superiore, che trova conclusione nella volta ad ombrello con quattro costoloni, dotata di ingresso archiacuto; esternamente la porta archiacuta è caratterizzata da una ghiera di conci ancora in ottimo stato di conservazione.
La storia della fortezza appare riccamente variegata, facendosi scenografia della guerra angioino-aragonese e dell’anarchia feudale, dell’arrivo delle truppe spagnole nel 1538, della rivolta antispagnola messinese tra il 1674 ed il 1678 e degli interventi garibaldini nel 1860. Nel XIX secolo il Castello venne tramutato in carcere mandamentale. Attualmente dentro il perimetro del castello si trova un edificio moderno destinato ad ostello della gioventù, un piccolo giardino pensile ed un’area pavimentata con mattoni in laterizio. Molte le chiese da visitare nel piccolo comune peloritano, a cominciare da quella di Sant’Agata che custodisce un particolarissimo crocifisso del Seicento realizzato in stucco e cartapesta, il ‘Cristo Lungo’, protagonista di una caratteristica processione. E ancora la Chiesa della Candelora, del ‘300 e il Duomo, ovvero la Chiesa di Santa Maria Assunta, in pieno centro storico, ricostruito all’inizio del XVIII secolo: la pianta a croce latina è suddivisa in tre navate con sedici colonne monolitiche in pietra e capitelli compositi. La facciata è arricchita da un portale marmoreo e dalla torre campanaria del ‘500 sulla quale si trova un orologio del ‘400. Tra gli eventi da non perdere nel piccolo borgo, la processione del ‘Cristo Lungo’ ad agosto, e il ‘Castroreale Milazzo Jazz Festival’ a luglio. Per gli amanti sicuramente da visitare il ‘Piccolo Museo delle Moto’ piccolo e raro museo, nel quale è possibile ammirare modelli unici di antiquariato e pezzi di ricambio introvabili nel mercato del collezionismo, che si aggiunge al Museo Civico e al Museo Parrocchiale.
Isabella La Rocca