È tragico il bilancio del disastro ferroviario avvenuto lo scorso giovedì 25 gennaio: tre donne perdono la vita e i feriti sono quasi un centinaio. Il treno che ha interessato l’incidente è un
convoglio Trenord con a bordo 350 persone, pendolari partiti da Cremona per andare a scuola o al lavoro a Milano ed è deragliato all’altezza della stazione di Pioltello. Le vittime viaggiavano tutte sul terzo vagone, quello che è uscito dai binari, e nella sua corsa trascina a terra tre pali, il quarto palo invece blocca la corsa del vagone. Le donne che hanno perso la vita nell’incidente, Giuseppina Pirri (39 anni), Ida Milanesi (61) e Pierangela Tadini (51), sono rimaste schiacciate tra le lamiere. È la rottura di un binario, nel punto di giuntura, un chilometro prima della stazione di Pioltello (Milano) ad aver causato il deragliamento del convoglio. Il pezzo di rotaia ‘incriminato’ lungo 23 centimetri è stato ritrovato a circa 20 metri di distanza, il convoglio ha viaggiato fuori dai binari per due chilometri, prima di arrestare la sua corsa.
Il treno viaggiava alla velocità di 140 chilometri all’ora. Una velocità considerata regolare per il convoglio che non doveva fermarsi in quella stazione. Lo scorso luglio sulla stessa tratta ci sarebbe stato un episodio simile, ma senza vittime né feriti. La procura milanese ha aperto un’inchiesta a carico di ignoti con l’ipotesi di reato di disastro ferroviario colposo. La procura ha sequestrato l’area coinvolta dal deragliamento, il convoglio, la scatola nera, i documenti sulla manutenzione dei binari e tutto quanto può essere utile ai magistrati per ricostruire la dinamica e le responsabilità di quanto accaduto.
Dai primi accertamenti tecnici, è emerso un cedimento strutturale sulla rotaia circa 2 km prima del luogo dello svio. L’individuazione delle cause di quanto accaduto è attualmente al centro delle indagini condotte dall’Autorità giudiziaria, delle competenti autorità ministeriali e di Rfi. Nel frattempo quattro operai Rfi sono stati denunciati per aver violato i sigilli dell’area sequestrata. Da quanto risulta, gli operai sono stati sorpresi, da personale della Polfer, mentre con delle attrezzature stavano effettuando dei rilievi. I quattro sono stati bloccati e identificati, quindi denunciati per violazione dei sigilli.
“I tecnici”, spiega Rfi, “erano impegnati esclusivamente in controlli tecnici tra Pioltello e Treviglio in vista della riapertura degli altri due binari della linea, nelle zone non poste sotto sequestro dall’autorità giudiziaria”. “Gli operai – aggiungono nella nota -, non avendo la percezione dei confini dell’area sequestrata, non visibilmente segnalati, li hanno superati inavvertitamente”.
foto: Ansa