Dopo il deludente risultato delle amministrative il centro destra sente il bisogno di riorganizzarsi così il trio dei leader Meloni, Berlusconi e Salvini si trovano a Villa Grande per siglare il “patto delle pere”.
L’accordo, preso durante il pranzo e la passeggiata presso la villa romana di Silvio Berlusconi, prevede la volontà di continuare a lavorare come coalizione e conferma la propria indisponibilità a sostenere un cambiamento della legge elettorale in senso proporzionale. In altre parole, il Cavaliere avrebbe garantito la sua fedeltà alla coalizione unita di centrodestra in cambio dell’appoggio di Salvini e Meloni alla sua elezione alla presidenza della Repubblica. Così, in una nota congiunta del centrodestra si legge che dopo “un attento esame dei risultati elettorali e delle cause che li hanno determinati” i leader del centrodestra intendono incontrarsi con frequenza settimanale per concordare azioni parlamentari condivise con l’obiettivo “di fare proposte comuni su tutto”.
Insieme per abolire le tasse
Secondo quanto si legge nella nota, uno dei primi intenti sarà quello di abolire le tasse, anche se ognuno è “fermo nelle sue posizioni”, nell’unità si può “rivendicare una politica di taglio delle tasse”. “La lezione delle amministrative ci è servita, sia la sconfitta nei grandi comuni che l’astensionismo da record. Un centrodestra diviso e litigioso allontana fiducia e italiani e quindi abbiamo il dovere di lavorare compatti e il primo atto di compattezza lo dobbiamo dimostrare nelle prossime settimane con la legge di bilancio”, ha spiegato Matteo Salvini, portavoce ufficiale del trio, che aggiunge anche la volontà di andare “unitamente da Draghi, sia chi è in maggioranza sia chi è all’opposizione, per portare le richieste del centrodestra sul taglio delle tasse e avere una manovra coraggiosa che metta ancora più miliardi sul taglio tasse, sulle bollette di luce e gas, per chi assume lavoratori, per evitare il lavoro nero e che tenga in vita la flat tax”, ha detto il leader della Lega.
Per quanto riguarda il sistema proporzionale, per Salvini rappresenta il caos che bisogna evitare: “noi vogliamo un sistema che la sera del voto ti dice chi governa, chi ha vinto e perso, quindi un sistema maggioritario. A noi va benissimo l’attuale legge. Se qualcuno a sinistra vuole modificarla, possiamo ragionare ma di una legge ancora più maggioritaria. Quindi il ritorno al caos con 62 partiti e partitini, dal centrodestra unito avrà un no secco”.
Anche se non è chiaro come sia possibile per partiti che stanno sia al Governo che all’opposizione trovare una linea comune, con il patto delle pere viene intanto scongiurata la profonda crisi che si prospettava dopo la netta sconfitta elettorale alle recenti Comunali.
Redazione La Pagina