Il prossimo campionato di Serie A prende forma. Ai primi di luglio è tempo di raduni. Le squadre andranno in ritiro e molte saranno poi impegnate in tournée sparse per il mondo, a caccia di promozioni per la società e di tanti, facili soldi da investire nel calciomercato. Le rose delle squadre di Serie A non sono ancora complete e gli addetti ai lavori sono freneticamente impegnati in trattative, tra cessioni e acquisti, per mettere a disposizione degli allenatori i giocatori adatti alle loro filosofie. Ad oggi non si sono registrati acquisti di grandi campioni e il primo atto è stato appunto la scelta degli allenatori per le squadre che hanno deciso per un cambio sulla panchina con annesso progetto di rivoluzione. Sulla panchina più ambita, quella della Juventus, si siederà dopo settimane di indiscrezioni Maurizio Sarri, ex Napoli e Chelsea, fresco vincitore dell’Europa League. Sarri porterà cambiamenti soprattutto dal punto di vista tattico e la Juventus si affiderà alle capacità del tecnico toscano che predilige il gioco collettivo e spettacolare, venuto meno con Allegri allenatore “risultatista”. Un cambio di mentalità che guarda più all’Europa che al campionato. Sarri al Chelsea ha dimostrato anche di sapere essere concreto e meno integralista e di rotare i giocatori della rosa a seconda delle situazioni. E forse sono il cambio di atteggiamento e la metamorfosi nella gestione della rosa ad aver reso Sarri il tecnico adatto alla Juventus, che ora sta lavorando per mettergli a disposizione i giocatori adatti alla sua filosofia.
La Juventus resta la squadra da battere e il Napoli e l’Inter stanno attrezzandosi per ridurre il divario tecnico che li separa dai campioni d’Italia. Il Napoli ha confermato Ancelotti ed è molto attivo sul mercato. In difesa arriva Manolas, un rinforzo che andrà a formare con Koulibaly una coppia di centrali solida e aggressiva. Nel 4-4-2 di base il Napoli cerca due rinforzi di rilievo. A centrocampo punta sul colombiano James Rodriguez del Real Madrid per un reparto di palleggiatori. Si cerca anche un attaccante di ruolo per completare l’attacco e il presidente De Laurentis tenta il colpo Icardi, che non rientra più nel progetto Inter. I nerazzurri milanesi si sono affidati per la missione scudetto a un tecnico navigato come Antonio Conte, protagonista della rinascita della Juventus, c.t della Nazionale con buoni risultati e con esperienze positive al Chelsea. Con lui l’Inter cambierà radicalmente sotto l’aspetto mentale e tattico e alzerà l’asticella degli obiettivi dopo due quarti posti. Conte si affiderà al suo 3-5-2. In difesa a Skriniar e de Vrij si aggiungerà l’esperienza di Godin per formare un reparto molto solido. Sarà sulle fasce che Conte dovrà valutare bene gli acquisti, il sogno sono Barella e Chiesa, mentre al centro è arrivato Sensi e saranno confermati Brozovic e Vecino. Naiggolan non rientra nei piani tecnici di Conte, anche per la personalità del belga non sempre esemplare. In attacco si fa il nome di Dzeko che potrebbe fare coppia con Lautaro Martinez, con Lukaku come alternativa.
Se Juventus, Napoli e Inter ambiranno a lottare per lo scudetto, resterà il quarto posto disponibile a giocare la Champions League. Sarà interessante seguire il campionato dell’Atalanta che ha confermato la rosa che ha conquistato con grande merito la partecipazione alla Champions. Gasperini ha rifiutato le sirene dei grandi club e ora proverà a concludere il suo progetto ottenendo ottimi risultati sui tre fronti e lanciare e valorizzare i suoi giocatori. Cambia invece il Milan, che ha deciso insieme all’Uefa di non partecipare all’Europa League per riuscire a rientrare nei parametri del Fair Play Finanziario. In cambio un prolungamento della scadenza che permetterà al Milan di tentare di mantenere una rosa competitiva. Sarà Marco Giampaolo l’allenatore del Milan, che partirà da zero anche a livello di dirigenza. Con Giampaolo il Milan tenterà l’ennesima rivoluzione senza ambire a grandi traguardi, al massimo il ritorno in Champions League. Il tecnico ex Sampdoria punterà su un gioco offensivo e pragmatico, con meno fantasia e a valorizzare i giovani in rosa. I punti di riferimento saranno Romagnoli in difesa, Paquetà a centrocampo e Paitek in attacco. La dirigenza dovrà impegnarsi soprattutto nelle cessioni, Suso e Kessie su tutti, per potere reinvestire e soddisfare le richieste del tecnico. Ma il grande campione non dovrebbe arrivare e le scelte potrebbero cadere su giocatori giovani e di talento che possano far valere le loro qualità. Cambia ancora la Roma dopo l’addio di Ranieri e quelli turbolenti di De Rossi e di Totti dirigente. La dirigenza di affiderà al tecnico portoghese Paulo Fonseca, dopo tre stagioni vissute sulla panchina dello Shakhtar Donetsk. Fonseca rivoluzionerà il sistema Roma e a Trigoria sperano finalmente nell’inizio di un’era, non solo vincente ma soprattutto priva di tensioni e polemiche. A parte la pesante cessione di Manolas e la partenza in Cina di El Shaarawy, nel mercato della Roma non ci sono stati grandi mosse. La Roma è ancora un cantiere aperto. Il tecnico predilige il 4-2-3-1. Sono la difesa (da trovare il sostituto del greco e l’assetto giusto con i difensori a disposizione), e l’attacco (incognita Dzeko) i reparti nei quali Fonseca dovrà trovare i giocatori che soddisfino i requisiti della sua idea di gioco.
G.S.
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