Pignoramenti, cambia la legge
Ancora una volta i geni del governo si sono distinti per incapacità, infatti un emendamento al Milleproroghe consente a chi risiede in un immobile pignorato di tenerlo sino a nuova vendita perfezionata. Chi compra quindi, rischia di trovarsi il bene occupato.
L’incapacità e l’illogicità delle azioni del governo giallorosso hanno colpito ancora. Questo inserendo nel decreto Milleproroghe un emendamento che consente al debitore di non perdere il possesso dell’immobile pignorato sino a decreto di trasferimento. La Confedilizia ha denunciato la cosa ritenendo questa norma dannosa per tutte le persone che comprano una casa all’asta e per le banche stesse, che ora si troveranno a cedere immobili occupati e quindi con un valore ridotto. Nel 2019 per volere del movimento 5Stelle, era stata inserita nel decreto semplificazioni, una norma che ha avuto un forte impatto sulle procedure esecutive. Praticamente è stato riscritto l’art.560 del Codice di procedura civile, stabilendo che il debitore e i suoi familiari con lui conviventi non perda il diritto di possesso sino al decreto di trasferimento dell’immobile stesso.
Praticamente per chiarire la cosa, con un concetto semplificato, la persona a cui è stato pignorato l’immobile, ora ha i diritto di vivere all’interno dell’immobile anche dopo che è avvenuto il passaggio di proprietà. Quindi chi a intenzione di acquistare un a casa ad una asta giudiziaria, oggi deve mettere in programma diversi mesi, se non anni, per liberare l’immobile dopo l’acquisto. Fino a ieri era a discrezione del giudice, che poteva autorizzare il debitore a continuare ad abitare nell’immobile oggetto dell’esecuzione forzata come stabilito dall’art.560 C.p.c. Ora grazie a questa geniale idea, che si configura in un emendamento all decreto Milleproroghe, questo meccanismo si estende a tutti i procedimenti pendenti. Una decisione intollerabile, anche secondo Confedilizia, che porterà solo danni economici e premierà coloro
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