Uno studio dimostra che gesticolare aiuta a pensare meglio, a concentrarsi e a fissare nella memoria concetti importanti. A quanto pare, le frasi che più rimangono impresse sono quelle accompagnate da gesti significativi.
Secondo i dati emersi dallo studio, il 70-80 per cento dell’informazione arriva al cervello attraverso gli occhi, ossia attraverso quello che vediamo.
Ecco quindi che la gestualità diventa una componente importante della comunicazione.
Muovere le mani mentre si parla è un gesto istintivo, che in taluni casi viene affinato e studiato.
Non si gesticola solo per farsi capire meglio, ma anche per aiutare se stessi, quando si spiegano concetti difficili, o quando la memoria a breve termine è sotto pressione.
Viene così ad essere sfatato, dunque, il convincimento che “parlare con le mani” sia un atteggiamento maleducato, la caricatura di una macchietta dell’italiano irruento, ignorante e pasticcione, incapace di esprimersi senza l’ausilio dei gesti.
I gesti sono utili, anzi, di più: fanno la differenza.
Gesticolano i bambini piccolissimi; gesticolano i non udenti quando parlano con altri non udenti, gesticolano un po’ tutti insomma.
Secondo quanto sostiene l’antropologo Demond Morris, autore del libro “La scimmia nuda”, le mani sono per gli esseri umani ciò che la bacchetta è per un direttore d’orchestra.
E poiché si ritiene che il linguaggio non verbale rappresenti il 55 per cento della comunicazione, tanto vale assecondare l’istinto e lasciare che sia il corpo – e in particolare le mani – a parlare per noi, o con noi.
Gesticolare sembra poi essere molto utile anche per l’apprendimento dei bambini.
Uno studio congiunto dell’Università di Pittsburgh, dell’Università di Chicago e del CNR italiano ha analizzato bambini italiani e americani ed ha dimostrato che in entrambe le culture i bambini che gesticolano hanno maggiore facilità nell’apprendimento e nello sviluppo linguistico complessivo. La ricerca in questione, condotta dalla psicologa Susan Wagner Cook e pubblicata su “Science”, ha infatti sottoposto due gruppi di bambini delle elementari ad un test durante il quale è stato chiesto loro di risolvere difficili problemi matematici: è risultato che i bambini appartenenti al gruppo a cui era stato consentito di muoversi e gesticolare hanno risolto prima e meglio i problemi che gli erano stati posti, a differenza dei compagni appartenenti al gruppo cui era stato richiesto di tenere le mani ferme.
Ed ancora, sempre nello stesso senso, un altro studio dell’Università di Chicago sfata lo stereotipo secondo cui a parlare con le mani siano soprattutto persone di estrazione sociale modesta.
I ricercatori hanno infatti monitorato 50 famiglie con bambini che avevano da poco compiuto un anno; i piccoli di ceto sociale elevato hanno dimostrato un’attività di gesticolazione più intensa e vivace degli altri e hanno espresso in un’ora e mezzo 24 significati gestuali contro i 13 espressi da bambini di famiglie più svantaggiate.
E gesticolano anche i leader politici.
Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ad esempio, non lascia nulla al caso: tutti i suoi movimenti oratorii sono studiati a tavolino, i suoi gesti – preferibilmente dall’alto in basso – somigliano molto spesso a quelli di un attore consumato.
Il Presidente francese Nicolas Sarkozy è invece il premier che si lascia trascinare più di ogni altro dalle emozioni: mentre parla, infatti, si tocca spesso il naso, agita le braccia e non ha paura di risultare più latino e più mediterraneo di un italiano o di uno spagnolo.
Se Silvio Berlusconi, il Presidente del Consiglio italiano, è spesso folcloristico e tende a gesticolare ancora di più quando è alterato o qualcosa lo infastidisce, il suo corrispondente spagnolo, José Luis Rodríguez Zapatero, è invece nella media: usa sempre, infatti, gesti misurati e convenzionali.
I leader più controllati sono Gordon Brown, attuale primo ministro del Regno Unito nonché capo del Partito Laburista, cui spesso trema la mano destra quando è in difficoltà, e il Cancelliere della Germania, Angela Merkel, oratrice dai gesti classici e mai convulsi, molto sorvegliata e attenta, tanto che a volte sembra addirittura avere le mani legate.
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