Non sottovalutiamo l’importanza dell’olfatto per la nostra salute
Il naso è un elemento fondamentale per la nostra salute, intanto permette una corretta respirazione, svolge l’importante compito di “climatizzare” l’aria che respiriamo necessaria per un corretto funzionamento dei polmoni. Non per ultimo ci permette di sentire gli odori attraverso uno dei cinque sensi: l’olfatto. Pur essendo spesso un aspetto tralasciato, è importante tenere sotto controllo la nostra capacità di percepire gli odori, perché può essere un indicatore dello stato della nostra salute. Se avviene un’alterazione della funzione olfattiva, sia in quantitativa che qualitativa, è necessario rivolgersi al medico per controllare se tale modifica è un segnale per la nostra salute.
Le alterazioni qualitative riguardano la possibilità di avere delle allucinazioni olfattive dette Parosmie. In questi casi si ha la percezione di avvertire degli odori che nella realtà non ci sono. Queste possono costituire complicanza dell’influenza e possono comparire durante la gravidanza ma anche in presenza di sinusiti croniche, nei corpi estranei nasali, nelle tonsilliti caseose, nelle bronchiti, in alcune affezioni gastriche ed epatiche. Sono anche un sintomo di affezioni del sistema nervoso centrale diabete grave. Le alterazioni quantitative possono riguardare un sensibile aumento della percezione olfattiva, in questo caso si parlerà di Iperosmia, e invece si parla di Iposmia e Anosmia quando, nel primo caso, si riduce sensibilmente la capacità di percepire gli odori o addirittura, nel secondo caso, si perde la capacità olfattiva. Queste due alterazione della percezione olfattiva possono dipendere da riniti, polipi, tumori nasali e rinofaringei, fratture, traumi, infezioni come tifo influenza e altro!
Se vi accorgete che il vostro olfatto è diminuito sensibilmente è consigliabile fare accertamenti sul vostro stato di salute perché la sensibilità agli odori potrebbe infatti essere più importante di quanto si pensi. Un recente studio ha inoltre confermato che la diminuzione della capacità olfattiva potrebbe essere un importante indicatore del corretto funzionamento del sistema immunitario. Lo hanno dimostrato i ricercatori della Queen Mary University di Londra in uno studio pubblicato sulla rivista ‘Frontiers in Neuroscience’. Gli studiosi hanno dimostrato lo stretto collegamento tra il sistema olfattivo e quello immunitario trovando conferma in molti studi clinici che mostrano come pazienti affetti da disturbi del sistema immunitario, quali sclerosi multipla, Lupus eritematoso o Hiv, abbiamo spesso riportato una perdita o una ridotta capacità di percepire gli odori. L’esperimento messo in pratica dal team ha riguardato la misurazione del tempo impiegato dai topi a trovare biscotti al cioccolato sepolti nelle loro gabbie. Quelli privi del gene RAG1, che controlla lo sviluppo delle cellule immunitarie, impiegavano un tempo cinque volte più a lungo dei topi normali per portare a termine il compito.
Tale meccanismo, spiega Fulvio D’Acquisto, uno degli autori dello studio, funziona come “come un campanello d’allarme” dettato dall’istinto di sopravvivenza: per i mammiferi l’olfatto è essenziale per trovare il cibo, un compagno, ma anche per sfuggire ai predatori. “Se si ha un problema con il sistema immunitario sarebbe meglio evitare di esporsi al pericolo”, dice D’Acquisto, e “non odorare bene spinge gli animali proprio a stare fermi”, ovvero a scegliere di fare quello che meglio per la propria salute.
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Curiosità
Più alcol, più olfatto
Volete sviluppare più olfatto, bevete qualche bicchiere in più, senza esagerare troppo! Si tratta di una scoperta che “potrebbe far luce su alcuni tipi di malattie che prevedono la perdita olfattiva”. A dirlo è Yaara Endevelt del Weizmann Institute of Science di Rehovot, principale autore dell’esperimento. 20 volontari sono stati invitati ad annusare 3 diversi liquidi; 2 di questi liquidi erano un mix degli stessi odori, al terzo, invece, è stato sostituito un odore dalle miscele precedenti e i volontari dovevano riconoscere quello diverso. Dopo aver bevuto 35 ml di vodka, l’esperimento è stato ripetuto. Il risultato è stato che, chi aveva il tasso alcolemico più alto, è stato più pronto nell’individuare i diversi odori. “Tuttavia – avvisano – mentre i bassi livelli di alcol migliorano le prestazioni olfattive, un eccesso, le riduce”.