
Ha avuto il tempo di vivere l‘ultima Pasqua tra i suoi fedeli e poi è “tornato alla casa del padre“, così è finito, per Papa Francesco, il suo tempo terreno. Negli ultimi tempi la sua condizione di salute era visibilmente peggiorata, ma questo non gli aveva impedito di continuare la sua missione. Esempio di perseveranza e di dedizione per la sua opera in terra, perfino per il suo ultimo giorno Papa Francesco ha scelto di adempiere al compito per il quale era stato scelto e lo ha fatto tra la gente che, nel giorno del lunedì dell‘Angelo, ha ricevuto la più triste delle notizie.
Il sentimento che accomuna tutti è il senso di vuoto che Papa Bergoglio ha lasciato, la sua assenza, come era la sua presenza, è forte. Molti sostengono che non se lo aspettavano, nonostante il dolore mai celato, la malattia, le poche forze, lui era lì, presente, con le sue parole cariche di coraggio e conforto, ad augurare “buona Pasqua“, a pregare per tutti i fedeli, a chiedere a gran voce la fine delle guerre, fino al momento prima di morire.
“Con profondo dolore devo annunciare la morte del nostro Santo Padre Francesco. Alle ore 7.35 di questa mattina il vescovo di Roma, Francesco, è tornato alla casa del Padre” è stato l‘annuncio di rito per bocca del cardinale Kevin Farrell, nella giornata del 21 aprile 2025. Dal Vaticano a tutto il mondo la notizia è corsa velocemente con una frase meno formale, ma sicuramente molto più affettuosa, incline alla sua indole: “è morto Papa Francesco“.
Nessuno si aspettava una dipartita così repentina da parte di Papa Francesco, che ancora ieri si muoveva tra la gente. Certo, erano note a tutti le sue precarie condizioni di salute che lo hanno costretto ad un ricovero di 38 giorni al Policlinico Universitario Gemelli di Roma, ma il suo ritorno in Vaticano, alle sue attività, lasciavano intravedere un miglioramento. O forse era una speranza. Nel giorno di Pasqua, quando Cristo è risorto, ha assolto al suo dovere di Pontefice affacciandosi alla Loggia di San Pietro per la benedizione Urbi et Orbi e per un augurio agli oltre 50 mila fedeli accorsi per l‘occasione e li ha voluti salutare da vicino dopo, facendo un ultimo giro con la papamobile: ‘Francesco, resta con noi’, gli dicevano i fedeli, ma probabilmente quello è stato il suo ultimo saluto. “C’erano migliaia di fedeli. Ora noi siamo ancora più schioccati perché lo abbiamo visto che passava in mezzo alla gente. Il volto e i gesti dimostravano che era sceso per dare l’estremo saluto. Anche lui probabilmente se lo sentiva, il Signore glielo faceva sentire“, ha detto il Cardinale Bassetti.
È stato tante cose Papa Francesco, un Papa amato, rispettato, benvoluto. Il Papa degli ultimi, dei bisognosi, della consolazione. È stato il Papa dell’umiltà, delle parole semplici, dei grandi gesti. Il Papa della pandemia, solo piegato in preghiera, il Papa dell‘ultimo Giubileo che è ancora in atto, il Papa delle ultime guerre che stanno sconvolgendo l‘assetto politico mondiale, per le quali non ha mai smetto di chiedere la pace, senza dimenticare i conflitti di tutto il mondo di cui nessuno parla. È stato il primo Papa “Francesco”, il primo Papa gesuita della storia e il primo non europeo da oltre 1200 anni.
È stato il Papa che ha cercato di fare delle importanti riforme nella Chiesa, una lotta che spesso ha dovuto portare avanti da solo, anche quando lo hanno definito “antipapa“ per gli argomenti che trattava e per come li affrontava, criticato per le sue aperture. È stato il Papa venuto da lontano, pescato “dalla fine del mondo“, come lui stesso ha affermato, ma sentito da tutti così vicino: da oggi il mondo ha un vuoto che sarà difficile colmare.
Redazione La Pagina