Breve percorso tra le più celebri frasi cinematografiche
Il cinema è fatto di immagini, di storie e di lingua. Anche quando era muto, a pensarci bene, la parola non gli è mai mancata. Quando però i film furono dotati del sonoro, oltre che essere visti, poterono essere anche ascoltati e, insieme alla parola, aquistarono un’identità più consapevole. L’identità del cinema italiano non ha avuto difficoltà ad imporsi grazie alle grandi personalità che hanno caratterizzato le nostre pellicole, ma anche grazie alle parole, battute, frasi ed espressioni linguistiche che hanno reso celebri tanti film e che si sono imposte nell’immaginario collettivo riuscendo ad affermarsi nel nostro parlato quotidiano. Quante sono le frasi che abbiamo rubato dal grande schermo? Innumerevoli. La lingua italiana nel cinema è composta di citazioni letterarie, stranierismi, battute esilaranti, neologismi e termini dialettali che impreziosiscono e arricchiscono il nostro lessico e la nostra vita quotidiana: i film ci parlano di noi, e noi parliamo come i film.
“Badate Colonnello, io ho carta bianca” – “E CI SI PULISCA IL CULO!!” disse il principe della risata Totò in quella celebre battuta de “I due colonelli” (1962) di Steno. Più che una battuta era una vera e propria espressione di sfogo, una liberazione: dalla bocca di Totò uscivano quelle parole che lo spettatore avrebbe voluto urlare in faccia all’interlocutore del protagonista. In quel momento Totò si faceva interprete dei sentimenti del publico. L’ovazione che il colonnello riceveva nel film dai suoi soldati, possiamo immaginarla dentro le sale, nelle case, tra il pubblico che guardava il film, non solo dell’epoca, quando ancora certi ricordi erano vicini.
E chi ricorda la celebre frase de ‘Il marchese del Grillo’ (Mario Monicelli, 1981) di un indimenticabile Alberto Sordi: “Ah, mi dispiace… ma io so io e voi non siete un cazzo”. Battuta arguta, salace, che non risente affatto del tempo trascorso, ma appare sempre attuale.
Sordi è stato un grandissimo interprete che spesso si è fatto portavoce degli italiani e anche dei migranti. Come non pensare al famosissimo “Maccarone m’hai provocato e io ti distruggo adesso, io me te magno!” del capolavoro ‘Un americano a Roma’ (Steno, 1954)? Facendo un salto temporale, e sorvolando su chissà quante celebri frasi del cinema italiano, è difficile non soffermarsi su un grande attore e regista italiano, Massimo Troisi. Chi non ha ripetuto almeno una volta la battuta del film ‘Non ci resta che piangere’ (regia di Benigni e Troisi, 1984): “Ricordati che devi morire!”. Come lui, il collega Benigni nella sua premiatissima filmografia è ricco di frasi celebri, tra tutte è bello ricordare quel grido di speranza “Buongiorno principessa!” de ‘La vita è bella’( 1997). E i neologismi? Il cinema italiano può vantare tantissimi termini di invenzione cinematografica. Fra tutti la “supercàzzola” del conte Raffaello Mascetti (detto Lello) interpretato da Ugo Tognazzi in ‘Amici Miei’ (Monicelli, 1975) è l’esempio più lampate. Forse però nel campo dei neologismi anche il compianto Paolo Villaggio ha dato molto. Il termine ‘fantozziano’ vi dice qualcosa? Villaggio con il Rag. Ugo Fantozzi ha portato al cinema anche il dramma dei congiuntivi con i suoi “vadi lei”, “eschi”, “batti lei”… ma questi, diciamolo, sono sempre stati sulla bocca di tanti! Per non parlare del suo “Come è umano lei”, altra frase entrata di diritto nelle espressioni italiane più usate. È chiaro che è impossibile riuscire a raggruppare tutte le migliori frasi della filmografia d’autore italiana e molte non sono state citate. Prendiamolo come un buon pretesto per rivedere, o riascoltare che dir si voglia, un buon fim italiano, no?
In questo caso la Settimana della Lingua Italiana nel mondo, con l’edizione del 2017 dedicata a ‘L’Italiano al cinema, l’italiano nel cinema’, ci offre una bellissima occasione non solo di riscoprire alcune delle pellicole italiane più interessanti del cinema nostrano, ma ci offre soprattutto uno spunto di riflessione sulla nostra lingua che nel cinema ha saputo esprimersi al meglio imprimendo forza e maggior significato alle immagini sullo schermo. Tutti al cinema a parlare italiano!