Appuntamento a Brescia, sullo sfondo di Palazzo Martinengo Colleoni, con i reportage dei grandi fotografi
Un viaggio nella moda attraverso le immagini, per scoprire con una significativa visione d’insieme tutti i cambiamenti del gusto e del
costume degli ultimi cinquant’anni: questa l’iniziativa del Ma.Co.F, il Centro della Fotografia Italiana di Brescia che ha organizzato l’esposizione “di Moda – fotografie dal 1950 al 2000”.
La mostra, inaugurata il 29 ottobre scorso e visitabile fino al 15 gennaio 2017, segue un percorso cronologico che va dalle fotografie dei primi anni Cinquanta alle più esclusive e raffinate rappresentazioni del Duemila ad opera dei più grandi rappresentanti della fotografia di moda italiana e degli autori di reportage e fotogiornalismo. Un dialogo tra moda e fotografia che in un immaginario viaggio cronologico e iconografico dal boom economico dei primi ’50 alle raffinate rappresentazioni del nuovo millennio, racconta mezzo secolo di storia del costume italiano indagando modelli, stili, costumi e dettagli che nel tempo hanno segnato l’evoluzione del Paese.
Gli scatti di questi grandi maestri delle immagini non immortalano soltanto le creazioni dei grandi interpreti della moda e dell’haute couture, ma anche le immagini “di strada” che
raccontano l’evoluzione del gusto degli italiani attraverso il loro modo di vestirsi che è mutato con il mutare della società, riflettendo i diversi contesti sociali.
E proprio per offrire una chiave di lettura più chiara e completa delle evoluzioni di stile e di costume della società degli ultimi cinquant’anni, le immagini di modelli e sfilate dei vari anni presenti nella mostra sono accompagnate dalle riviste sulle quali sono state o avrebbero dovuto essere pubblicate, per dare uno spaccato completo sotto ogni aspetto, politico e sociale, della realtà alle quali si riferivano.
Organizzata in collaborazione con Urban Center Brescia e presentata nella nuova sede di Mo.Ca – ex Brend, al civico 78 di via Moretto -, l’esposizione è stata concepita come “un ironico e affascinante gioco di specchi e rimandi tra realtà e rappresentazione, in cui la narrazione alta, di volta in volta onirica, provocatoria, colta e dissacrante, delle foto di moda si intreccia con la messa in scena dell’immaginario della moda nella vita di tutti i giorni” con l’obiettivo di “valorizzare non solo il concetto di Made in Italy, ma anche e soprattutto l’opera dei nostri fotografi di moda” come ha osservato Renato Corsini, direttore artistico di Ma.Co.F.
Ad arricchire la mostra un’installazione parallela allestita attingendo alle componenti archivistiche dello Store Penelope, tempio cittadino della proposta più pionieristica a livello internazionale, che aprirà per la prima volta la porta del suo archivio esponendo una selezione di outfit unici e capi storici che hanno dato origine a nuovi stili.
[email protected]
foto: Ansa