Alla fine del 2018 le 1566 case per anziani medicalizzate in Svizzera accoglievano 89’865 persone lungodegenti. Per quanto riguarda i 2168 servizi di assistenza e cura a domicilio, essi hanno erogato 16,9 milioni di ore di cure e oltre sei milioni di ore di assistenza a 367’378 persone. Oltre a premio, franchigia e quota parte versati all’assicurazione malattie, i beneficiari di cure hanno dovuto pagare di tasca loro 682 milioni di franchi. Sono alcuni dei risultati della statistica dell’assistenza e cura a domicilio e della statistica degli istituti medico-sociali dell’Ufficio federale di statistica.
Nel 2018 nelle case per anziani medicalizzate sono stati registrati 37’139 soggiorni in lungodegenza, vale a dire 344 in più rispetto al 2017. Circa il 44% di questi soggiorni sono avvenuti in seguito a un ricovero in ospedale. I tre quarti delle lungodegenze in case per anziani medicalizzate terminano con il decesso; mentre la maggior parte dei ricoveri per degenze brevi (ovvero temporanei) si conclude con la dimissione e il ritorno a casa.
Ogni giorno un’ora e tre quarti di cure nelle case per anziani medicalizzate
La durata media del soggiorno dei lungodegenti in una casa per anziani medicalizzata è stata di 890 giorni, ovvero 155 giorni, o cinque mesi, in meno rispetto a dieci anni fa. La quota di giorni caratterizzati da una minor concentrazione di cure è del 16%, un punto percentuale in meno rispetto al 2017, mentre quella di giorni in cui il bisogno di cure era elevato è rimasta stabile.
In Svizzera i residenti delle case per anziani hanno ricevuto cure della durata media di 104,5 minuti al giorno. Questo valore varia a seconda della regione: quello minimo è stato registrato nella Svizzera orientale (cure giornaliere da 70 a 80 minuti), quello massimo nei Cantoni latini (oltre due ore di cure al giorno).
L’80% del personale delle case per anziani medicalizzate è di sesso femminile
Alla fine del 2018 nelle case per anziani medicalizzate svizzere lavoravano 134’433 persone che occupavano, trasposti in equivalenti a tempo pieno (ETP), una media annua di 96’453 posti di lavoro, 2000 in più rispetto all’anno precedente. Quattro impiegati su cinque erano donne, ma occupavano solo la metà dei posti da dirigenti. Nel 2018, il 59,6% del personale di cura delle case per anziani medicalizzate era qualificato, un valore simile a quello del 2017. Negli ultimi due anni la quota di personale in formazione in media nazionale è rimasta stabile.
Nel settore delle cure a domicilio prevalgono le imprese senza scopo di lucro
Le imprese senza scopo di lucro rimangono gli operatori principali nel settore dei servizi di assistenza e cura a domicilio (SACD). Nel 2018, hanno preso a carico l’80% dei clienti, hanno fatturato il 71% delle ore di servizio prestate (circa 16,8 milioni) e impiegato il 78% del personale. In confronto, le imprese private hanno impiegato il 19% del personale, mentre le infermiere indipendenti corrispondevano al 3% degli effettivi. Le 12 imprese di grandi dimensioni sono tutte no profit e rappresentavano, con 6321 equivalenti a tempo pieno, il 27% dell’occupazione totale dei servizi di assistenza e cura a domicilio.
Oltre 12,9 miliardi di costi complessivi
Nel 2018 i costi totali di esercizio delle case per anziani medicalizzate sono ammontati a 10,4 miliardi di franchi. Il 57% dei costi sono generati dalle spese di pensione, a carico dei residenti e coperti parzialmente dalle prestazioni complementari (PC). Il 43% rimanente è costituito da costi per cure, materiale medico o medicamenti ed è riconosciuto dalla legge sull’assicurazione malattie LAMal. Il finanziamento di questa parte è preso a carico nella misura del 49% dalle casse malati, del 36% da Cantoni e Comuni e del 15% dai residenti.
Le prestazioni di cura e assistenza dei servizi di assistenza e cura a domicilio sono costate in totale 2,53 miliardi di franchi, di cui il 41% (1027,61 milioni) finanziato dalla pubblica amministrazione, il 41% (1027,64 milioni) dagli assicuratori e il 17% (436,31 milioni) dai beneficiari delle prestazioni.
I clienti dei servizi di assistenza e cura a domicilio e delle case per anziani medicalizzate pagano sempre di più per le cure…
Nel 2018 i clienti dei servizi di assistenza e cura a domicilio hanno pagato 106 milioni di franchi per le prestazioni di cure ricevute, corrispondenti a un aumento del 22,3% rispetto al 2017 (86,7 milioni). L’importo si aggiunge alla loro partecipazione ordinaria ai costi coperti dall’assicurazione malattie. In confronto, il finanziamento delle cure da parte degli assicuratori ha segnato una progressione del 5,9% rispetto al 2017.
I clienti delle case per anziani medicalizzate hanno dovuto sborsare per cure ricevute 575,6 milioni di franchi di tasca propria, una somma che, rispetto a quella dei servizi di assistenza e cura a domicilio, è in progressione moderata. La crescita maggiore della partecipazione al finanziamento delle cure, invece, era quella delle amministrazioni pubbliche, mentre quella degli assicuratori era quasi invariata.
…con forti disparità cantonali
La legge prevede la possibilità per i cantoni di tassare l’assicurato fino a 15,95 franchi per giorno di cure da parte dei servizi di assistenza e cura a domicilio, o 21,60 franchi nelle case per anziani medicalizzate, per coprire una parte del costo delle cure che l’assicurazione malattie non si assume.
Nel 2018, i costi medi delle cure fornite in Svizzera dai servizi di assistenza e cura a domicilio sostenuti dagli assicurati corrispondevano al 10% della somma presa a carico dagli assicuratori. Tuttavia le differenze cantonali sono nette. Alcuni Cantoni (TI, VS, FR, NE) non hanno trasferito nessun costo per le cure ai clienti. I Cantoni che sollecitano maggiormente gli assicurati sono Obvaldo, Sciaffusa e Uri, Lucerna e Nidvaldo. Nel 2018 il Cantone di Berna ha visto quasi triplicare il contributo ai costi delle cure a carico dei clienti, segnando l’importo assoluto più elevato della Svizzera.
Anche nell’ambito delle case per anziani medicalizzate si constatano disparità cantonali per quanto concerne la partecipazione dei clienti ai costi delle cure. In media nazionale, il contributo dei residenti corrisponde al 30% di quello degli assicuratori.
Fonte: UST