Le elezioni del Consiglio nazionale e del Consiglio degli Stati sono alle porte ed è iniziato lo sprint finale per i candidati. Uno degli obiettivi principali è coinvolgere in queste elezioni soprattutto i giovani, infatti l’organizzazione easyvote, che ha sviluppato delle strategie concrete per unire le forze al fine di mobilitare i giovani adulti, ad aprile di quest’anno aveva dichiarato che a lungo termine l’obiettivo è quello di aumentare la partecipazione dei giovani tra i 18 e 25 anni dal 32 al 40 percento. Per le elezioni di ottobre invece, in confronto al 2011 e la partecipazione scarsa dei giovani, easyvote si è impegnata per mobilitare 20’000 giovani elettori in più.
Uno dei progetti di easyvote è “PolitTalk”, lanciato a giugno che prevedeva che “mediante una piattaforma online gli insegnanti di tutta la Svizzera potranno, senza grandi sforzi, invitare giovani politici a prendere parte a dei dibattiti. Il progetto è stato sviluppato in stretta collaborazione con le sezioni giovanili dei partiti”.
Dato il sistema complesso di votare (vedi a pagg. 10-11), tramite il sito online e le app da scaricare sugli smartphone inoltre viene spiegato in modo più semplice il metodo di votare.
Anche i partiti si sono impegnati pienamente tramite i vari canali e le media moderni a far arrivare i propri messaggi anche ai giovani. Si chiamano giveaways e sono “oggetti da dare via” quelli che i partiti ovvero i candidati distribuiscono per le strade e si tratta di gadget soliti come dolciumi, penne, palloncini, post-it, ma sono stati distribuiti anche oggetti più originali come vasi di miele, allarmi tascabili o preservativi. Su 20 Minuten però il politologo Mark Balsiger ha dichiarato che: “tengo in poco conto i gadget soliti. Non hanno un effetto sui risultati delle elezioni”. Secondo Balsiger sarebbe importante scambiarsi due parole con le persone.
Un po’ di attenzione l’hanno attirata anche i video pubblicati dai vari partiti, dove troviamo di tutto da quelli più amatoriali a spot pubblicitari veri e propri.
Se tutto questo potrà convincere soprattutto i giovani svizzeri ad andare a votare lo vedremo dopo il 18 ottobre.