Il Campus Est della SUPSI a Lugano ha recentemente ospitato la prima edizione del Forum Industriale Italo-Svizzero, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, con la partecipazione di oltre 200 imprenditori. L’evento ha visto l’intervento di autorità e istituzioni di spicco, tra cui Michele Guerra, Presidente del Gran Consiglio del Canton Ticino, e Gian Lorenzo Cornado, Ambasciatore d’Italia in Svizzera, che hanno inaugurato l’incontro.
Uno dei temi centrali del Forum è stato l’accordo sul cabotaggio tra Italia e Svizzera, che liberalizzerà il settore dei trasporti fra i due paesi, e la cui firma é imminente nella capitale italiana.
L’Ambasciatore Cornado ha definito questa intesa come un passo epocale per migliorare le interconnessioni tra i due Paesi, propiziando nuove opportunità per lo sviluppo economico bilaterale.
Fabrizio Macrì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, ha sottolineato l’importanza strategica dell’industria italiana, sia per le competenze tecniche che per la cultura del lavoro che esprime. “La Camera è impegnata a promuovere l’industria italiana in un mercato ricco e dinamico come quello svizzero”, ha dichiarato Macrì, evidenziando le sfide che l’industria italiana sta affrontando, tra cui l’interruzione delle catene di fornitura e la crisi economica in Germania.
L’Ambasciatore Cornado ha sottolineato l’importanza del rapporto tra Italia e Svizzera, ricordando che l’interscambio commerciale tra i due Paesi raggiunge un miliardo di euro a settimana, con il 40% di questi scambi concentrati nelle regioni di confine, come la Lombardia. Il massimo rappresentate diplomatico italiano presso la Confederazione ha inoltre enfatizzato come il Forum rappresenti un’opportunità per rafforzare le collaborazioni a livello istituzionale e imprenditoriale, favorendo una crescita economica condivisa.
Durante il Forum, un panel internazionale di relatori ha discusso l’andamento economico e le prospettive future per le industrie italiane e svizzere, in particolare nel settore MEM (meccanico, elettrotecnico e metallurgico). L’evento ha visto la partecipazione di importanti istituzioni italiane, tra cui oltre all’Ambasciata d’Italia a Berna e il Consolato Generale d’Italia a Lugano, segnaliamo l’Istituto per il Commercio Estero-ICE di Roma, Simest, che dal 1991 sostiene la crescita delle imprese italiane attraverso l’internazionalizzazione della loro attività, e la omologa Switzerland Global Enterprise, tutte impegnate a promuovere sinergie tra i due Paesi.
L’evento si è svolto in due momenti distinti.
Una conferenza mattutina, durante la quale esperti del settore hanno affrontato temi economici e industriali.
Nel pomeriggio invece ha avuto luogo un evento fieristico nel pomeriggio, che ha permesso di creare nuove connessioni tra domanda svizzera e offerta italiana.
Uno dei temi centrali del Forum è stato l’accordo sul cabotaggio tra Italia e Svizzera, che liberalizzerà il settore dei trasporti fra i due paesi, e la cui firma é imminente nella capitale italiana. L’Ambasciatore Cornado ha definito questa intesa come un passo epocale per migliorare le interconnessioni tra i due Paesi, propiziando nuove opportunità per lo sviluppo economico bilaterale.
Fabrizio Macrì, Segretario Generale della Camera di Commercio Italiana per la Svizzera, ha sottolineato l’importanza strategica dell’industria italiana, sia per le competenze tecniche che per la cultura del lavoro che esprime. “La Camera è impegnata a promuovere l’industria italiana in un mercato ricco e dinamico come quello svizzero”, ha dichiarato Macrì, evidenziando le sfide che l’industria italiana sta affrontando, tra cui l’interruzione delle catene di fornitura e la crisi economica in Germania.
di Nicoletta Tomei